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Rifiuti, Messinambiente al collasso: mancano cassonetti e tonnellate di immondizia in strada

MESSINA. La crisi organizzativa e finanziaria della Messinambiente sta nei numeri. Gli ultimi sulla società di via Dogali (partecipata al 100% del Comune e che ha ottenuto dal primo gennaio la proroga per altri 6 mesi) sono passati in rassegna tra la conferenza stampa dei consiglieri comunali del gruppo «Felice per Messina» e l'intervento in commissione Ambiente del commissario liquidatore della Messinambiente Armando Di Maria. I cittadini pagheranno una Tares molto cara a fronte di un servizio di raccolta immondizia scadente che si legge anche nelle cifre. I consiglieri Giuseppe Santalco, Claudio Cardile e Carlo Cantali hanno effettuato delle ispezioni alle Isole ecologiche e segnalato che in città mancano 1.200 cassonetti, oggi in strada ce ne sono 2.000 ma il 50% è da sostituire. Tra i marciapiedi restano ancora oggi circa 80 tonnellate di solidi urbani non smaltiti. Sui 15 autocompattatori ne funzionano soltanto 13 ma nei due turni previsti ne escono 8 sul totale che possono trasportare i rifiuti e nei giorni scorsi la Messinambiente ha dovuto noleggiare 4 mezzi. Otto le moto ape in servizio. Su 3 bobcat è disponibile solo 1. Nell'autoparco di via Salandra ci sono solo 2 meccanici e non c'è un'officina riparazioni. «Il vero problema è la Messinambiente - ha dichiarato Santalco - la Messinambiente è una società decotta che non può acquistare neppure il gasolio". Nelle isole ecologiche, come a Gravitelli, la registrazione di coloro che effettuano la raccolta differenziata viene fatta su fogli di quaderno (sono state esibite foto), Di Maria ha promesso che nel giro di una settimana tutto sarà messo in Rete. Cantali ha evidenziato che a Pistunina la bilancia per pesare la differenziata non funziona come a Gravitelli. Santalco, inoltre, ha richiesto alla giunta di adottare al più presto la delibera con i criteri per stabilire le riduzioni e le esenzioni. Il gruppo Felice per Messina che ha votato favorevolmente per la Tares ha chiesto ai cittadini di pagare. Durante il consiglio comunale Nino Carreri dei Democratici riformisti ha segnalato come ancora oggi alla Messinambiente c'è chi guadagna 12mila euro al mese. In un'interrogazione il consigliere dell'Udc Libero Gioveni ha chiesto alla Messinambiente di fornire dati sulle pesature e il trasporto dal primo ottobre al 31 dicembre 2013 a Mota Sant'Anastasia.

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