CAPO D'ORLANDO. Un po’ la crisi immobiliare, un po’ una più corretta valutazione. Insieme, fanno una svalutazione robusta del patrimonio che il comune intende mettere in vendita in questo 2014.
Il dato emerge dalle schede che l’ufficio tecnico comunale ha allegato al piano dei beni immobiliari da alienare e che rendono oltretutto più appetibile la vendita ai privati. Il pezzo pregiato delle operazioni che l’ente intende portare a termine quest’anno è senza dubbio la Casa albergo per gli anziani, un doppio immobile ubicato sulle colline che sovrastano la città e per il quale sono stati sprecati nel corso dei decenni molti soldi pubblici senza giungere al finanziamento di un’opera che certamente non avrebbe avuto costi sostenibili né per l’Asl e neppure per eventuali associazioni che avrebbero dovuto gestirla. Così il comune ha deciso di cederla fissando il prezzo a 4 milioni ed 800.000 euro contro gli otto milioni valutata sino ad un anno prima.
Prezzo assolutamente esorbitante nonostante le due palazzine occupino una superficie totale di circa 5.500 metri quadrati nella contrada Catutè. Un utilizzo perfetto sarebbe quello a scopi turistici ma ormai da tempo il mercato del cemento, in città predilige investimenti su residence e appartamenti quindi potrebbe diventare questa la destinazione finale dell’ opera.
Anche il vecchio stadio comunale di calcio, il “Merendino” ha una valutazione identica. Quasi 5 milioni contro gli 8 previsti sino ad un anno fa per una struttura che occupa 13.200 metri quadrati in una zona a ridosso della spiaggia di via Trazzera Marina ed a fianco ad alcune rinomate strutture turistiche. Ottima possibilità di vendita anche per il fabbricato che ospita uno dei due plessi dell’Istituto Tecnico Commerciale. E’ quello sul lungomare Andrea Doria, zona più appetibile dal punto di vista degli investimenti e che da quest’anno viene valutato 2.187.000 euro contro i 3 milioni e mezzo delle precedenti stime.
Nuova valutazione anche per il Palavalenti che nonostante sia inserito nel piano comunale delle alienazioni non sembra essere una priorità di dismissione per il comune che ovviamente non vuole rinunciare (senza averne altre migliori in cambio) ad una struttura da dedicare allo sport.
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