MESSINA. La Triscele arriva al capolinea. Il tribunale ha ammesso alla procedura di concordato preventivo fallimentare l’azienda della famiglia Faranda. Quell’azienda che aveva raccolto l’eredità della Birra Messina fondata dai Faranda e passata poi al gruppo Heineken che imbottiglia a Massafra. Il 7 febbraio, a palazzo Piacentini, sono stati convocati un esercito di creditori.
I debiti accertati ammontano ad oltre 23 milioni. Quella storica birra che aveva fatto sognare dipendenti e messinesi diventerà un lontano ricordo. Si chiude con un concordato fallimentare la breve storia della birra Triscele della famiglia Faranda iniziata nel 2008 e conclusa due anni fa. Non ci sarà come si era pensato e come avevano annunciato in un primo momento gli stessi proprietari nessuna delocalizzazione e nessun rilancio.
La società Triscele Srl è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo. Così per il 7 febbraio sono stati convocati i creditori. Dalle carte inviate a chi vanta un credito si evince che le somme da pagare sono cospicue. I debiti privilegiati, quindi quelli relativi a dipendenti e professionisti esterni, ammontano a 13 milioni e 900 mila euro. I crediti chirografari, quel tipo di credito non assistito da alcuna garanzia reale o personale, ammontano a 9 milioni e 400 mila euro. La società ha messo a disposizione il proprio patrimonio per il soddisfacimento dei creditori e il cosiddetto attivo che sarebbe pari a 8 milioni circa. Resta intanto al palo il progetto degli ex dipendenti che avevano già avviato, con la costituzione di una cooperativa un nuovo percorso di produzione.
«Il birrificio Messina» dove i dipendenti hanno messo in gioco il proprio trattamento di fine rapporto attende ancora dalla Regione, la concessione di un capannone dove poter montare gli impianti. Sarebbe un modo per riesumare quel sogno infranto: una birra tutta messinese. La Birra Messina fu fondata dalla famiglia Faranda nel 1923. Inizialmente portava il nome di Birra Trinacria e solo successivamente il nome fu modificato in Messina “birra di Sicilia”.
Nel 1988 la società messinese fu acquisita dalla Dreher spa di Milano, nel frattempo divenuta Heineken Italia. Ad inizio 2007 la decisione da parte di Heineken Italia di chiudere definitivamente il sito produttivo, riacquistato nel 2008 dalla famiglia Faranda, fondatrice dello storico marchio. La famiglia Faranda è impegnata anche nel settore delle acque minerali. Riacquistando lo storico stabilimento del noto marchio Heineken, aveva evitato la chiusura e il trasferimento dei lavoratori di Messina in altri siti di produzione quella dei Faranda che ha fatto la storia dell’industria messinese. Già nel 1923 la famiglia Faranda iniziava la propria attività di produzione e di imbottigliamento della Birra. Qualità che ha portato lo stabilimento a diventare un punto di riferimento per moltissimi brand nazionali ed internazionali.
L’ex fabbrica di valore storico e di pregio architettonico si estende su una superficie di quasi 19 mila metri quadri. Il terreno su cui sorge però adesso è diventato edificabile.