CAPO D'ORLANDO. Con l’imminente avvio del cantiere per l’avvio dei lavori al porto di contrada Bagnoli, torna anche l’entusiasmo tra gli addetti ai lavori e soprattutto tra i pescatori che operano in città. Proprio in vista dei lavori, in fatti riprende quota il progetto dell’Area Mercato Pesca o meglio del “pesce a miglio 0”.
Nei giorni scorsi, Piero Forte, presidente dell’Anapi Sicilia (Associazione Nazionale Piccoli Imprenditori della Pesca) che raduna i pescatori delle tre cooperative orlandine che fanno base al porto paladino, ha presentato al sindaco Enzo Sindoni, la richiesta di un incontro cui dovrebbe partecipare anche il responsabile della società “ Porto di Capo d’Orlando Spa per studiare e varare il progetto del “pesce a miglio 0” ed ipotizzarne l’ubicazione all’interno dell’invaso. “Pesce a miglio 0” significa vendere i prodotti ittici direttamente al porto appena sbarcati dalle barche senza intermediari e senza alcun trasporto verso mercati o negozi.
Significa quindi anche un bel risparmio per gli acquirenti ed un maggior guadagno per i pescatori. L’ipotesi accarezzata dai pescatori sarebbe quella di dedicare una zona della panchina di levante per la zona vendita che dovrebbe essere permanente. E’ una richiesta che viene soprattutto dai piccoli operatori artigianali che mantengono la tradizione della pesca artigianale e che spesso sposano all’ ittiturismo. Per questo motivo il presidente Forte vuole parlare anche della possibilità di far lasciare ai pescatori il porto gradatamente per evitare i tanti disagi e le spese che devono affrontare per ormeggiare in altri invasi “ purchè, i dice, non siano di ostacolo ai lavori”.
“Come associazione- afferma il presidente dell’Anapi- salutiamo con gioia l’ inizio dei lavori perché, una volta completato il porto, la struttura significa un futuro certo per il settore delle pesca di questa zona e naturalmente ci dichiariamo pronti a collaborare in ogni modo”.
Intanto proprio in questi giorni hanno preso il via nel porto le operazioni di rimozione delle imbarcazioni. Per ventiquattro mesi pescatori e diportisti dovranno trovare altri approdi.
Le operazioni di trasferimento delle imbarcazioni sono già cominciate così come quelle di smontaggio dei pontili galleggianti delle associazioni nautiche che davano ormeggio a quasi cinquecento natanti. Una grande gru solleva i pontili che, smontati a pezzi, vengono accostati al molo di sopraflutto e poi trasportati in una grande magazzino.
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