MESSINA. Era nell'aria da tempo la protesta dei lavoratori Seus 118. Un malcontento covato per la cattiva gestione aziendale ed esploso ieri, in tutta la sua emergenza, in seguito alla paventata decisione di ridurre l'orario di lavoro. Sul tappeto le problematiche delle diverse categorie: autisti soccorritori, amministrativi ed infermieri che ieri, riunendosi nella saletta commissioni di palazzo Zanca, hanno fatto sentire la loro voce e lanciato un grido d'allarme. All'incontro sono intervenuti anche i rappresentanti sindacali di Cgil e Cisl, pronti a sostenere la protesta della forza lavoro . "I problemi all'interno del 118 - hanno chiarito i lavoratori- non dipendono dall'esubero del personale ma dalla cattiva gestione di mezzi, risorse umane e soprattutto dal mancato sviluppo aziendale, relativo alle attività secondarie da svolgere come prevedeva il piano industriale". Coscienti delle difficoltà da affrontare, lavoratori e sindacati al termine della riunione, hanno costituito un fronte comune che dovrà operare per il rilancio aziendale. Al presidente della Regione, all'assessore alla salute ed alla dirigenza Seus, gli operatori del 118 hanno chiesto la tutela del contratto di lavoro full time con la garanzia delle 156 ore. I dipendenti del servizio d'emergenza sanitaria inoltre hanno avanzato una serie di proposte finalizzate alla riorganizzazione aziendale nel rispetto delle competenze, all'immediata attivazione dei servizi sanitari secondari previsti dallo statuto, l'attuazione del decreto assessoriale per il trasporto degli emodializzati, la gestione interna delle eccedenze per evitare l'affidamento alle associazioni di volontariato e la qualificazione delle nuove figure professionali come gli infermieri. "Non permetteremo a nessuno strumentalizzazioni - hanno concluso - stanchi di decisioni aziendali dettate dalla politica regionale".
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