MESSINA. È stato tributato oggi pomeriggio nell'atrio dell'Università di Messina l'ultimo saluto al giovane ricercatore Luigi Michaud, scomparso tragicamente in Antartide nel gennaio scorso. Moltissimi gli amici e i colleghi che già dalla prima mattinata hanno voluto rendere omaggio alla salma di Luigi, affollando la camera ardente allestita nell'Aula Magna dell'Ateneo peloritano. Accanto al feretro, avvolto dalle bandiere della Croce Rossa, di cui il giovane ricercatore era volontario, e del Programma Nazionale di Ricerca in Antartide, i picchetti della stessa Croce Rossa e dei Vigili Urbani del Comune di Messina. Contemporaneamente all'apertura della camera ardente in Italia, tutto il personale della XXIX spedizione italiana in Antartide presente presso la base Mario Zucchelli, la base italo-francese Concordia e la nave cargo-oceanografica Italica si è fermato per osservare un minuto di silenzio in ricordo del collega Luigi Michaud. «Morire a quarant'anni - ha detto il Rettore dell'Università di Messina, prof. Pietro Navarra - è semplicemente sbagliato, ma quando ad andarsene è una persona come Luigi, fa ancora più male. Oggi noi, colleghi e amici della sua Università, gli porgiamo un ultimo saluto essendo certi che egli ci ha solo preceduto in un posto molto speciale, quello in cui tutti i problemi, anche quelli più complessi che lui studiava, trovino le giuste soluzioni».