CAPO D'ORLANDO. Entro venerdì 14 febbraio la strada statale 113,in contrada santa Carrà, interrotta da 9 giorni per una frana, verrà riaperta al transito. E’ probabile che la buona notizia si verifichi anche prima di San Valentino ma l’Anas preferisce mantenersi prudente.
La giornata di ieri, con blocco dei lavori, è stata caratterizzata dall’attesa per la fornitura della barriera paramassi “morbida” simile a quella che ha risolto un analogo problema qualche anno fa nella vicina frazione di Testa di Monaco. Rete che è arrivata nella giornata di ieri mentre gli operai dell’impresa aggiudicataria dell’intervento di somma urgenza erano al lavoro per il completamento della bonifica e il disgaggio del materiale.
In effetti il problema di pubblica incolumità è reale. Se dovessero verificarsi abbondanti piogge è probabile che, secondo gli esperti, che il costone scivoli nuovamente sulla sede stradale perché poco stabile. La barriera paramassi diventa dunque di fondamentale importanza. Insomma l’Anas sta facendo tutto quanto nelle sue possibilità per ridurre i tempi di attesa ma i disagi sono fortissimi per automobilisti e residenti.
Mercoledì pomeriggio una pacifica e breve protesta, è stata messa in scena da alcuni abitanti e commercianti della zona interessata dalla frana che ha causato l’interruzione viaria. Un gruppo di imprenditori e residenti hanno chiesto di velocizzare ulteriormente i lavori per la riapertura della strada con un sit-in davanti alle barriere che bloccano la strada davanti alla frana. Fra quanti protestavano c’erano anche i commercianti con attività sulla statale 113 che rischiano economicamente parecchio perché da quando la strada è chiusa i clienti, tutti automobilisti e camionisti, sono scomparsi. Ormai per by-passare la frana bisogna percorrere l’autostrada Messina-Palermo, imboccando lo svincolo autostradale di Rocca di Caprileone-Capo d’Orlando ovest e uscire allo svincolo di Brolo.
I disagi rimangono notevoli soprattutto per tutti quegli automobilisti costretti a dover percorrere la A20 in direzione Messina e tornare allo svincolo di Rocca di Capri Leone per poterci entrare. Intanto il pedaggio si continua a pagare. Il CAS continua a fare orecchie da mercante ma dovrebbe spiegare ai cittadini del perché il pedaggio nel tratto tra Capri Leone e Brolo continua a rimanere a pagamento per un disagio naturalmente non causato dalla loro volontà. Ci vuole tempo, come già successo qualche anno fa. Intanto la statale verrà riaperta e le casse del Consorzio Autostrade Siciliane saranno più piene visto l’obbligo di circa 16 chilometri imposti a pagamento.
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