CAPO D'ORLANDO. Si è svolta domenica la prima giornata della mobilitazione organizzata dall’associazione “Paese Parallelo” contro il “Caro rifiuti”. Il banchetto posizionato per tutta la giornata sull’isola pedonale è servito a raccogliere le firme dei cittadini per rivedere il piano di raccolta e smaltimento dei rifiuti. «Una partecipata mobilitazione popolare a sostegno dei “conti giusti”, della raccolta differenziata e del risparmio sui costi di gestione del servizio - hanno spiegato gli organizzatori – con l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere le buone pratiche della riduzione dei rifiuti (raccolta differenziata, riciclo e riuso, attenzione allo spreco di cibo) e garantire la massima concorrenza tra gli operatori del settore, eliminando gli affidamenti diretti e utilizzando solamente la gara d’appalto. Oltre alla raccolta di firme, (i numeri non sono ancora stati diffusi in quanto l’iniziativa proseguirà anche domenica prossima) attenzione è stata data alle informazioni su come attualmente viene gestito il servizio. L’intento dell’associazione presieduta da Salvatore Librizzi è quello di fare chiarezza su quanto sta accadendo nell’ambito della raccolta rifiuti nel nostro comprensorio con la chiusura delle ATO e la nascita delle ARO (gli ambiti di gestione tra comuni). Insomma, mentre i cittadini fanno i conti con le bollette della Tares, sul fronte politico c’è molta vitalità anche perché l’argomento penetra facilmente tra gli elettori e c’è anche la volontà di trovare soluzioni che possano comportare una riduzione delle tariffe rispetto al passato. L’amministrazione comunale parla di un calo del 17% dopo il passaggio all’Aro ma l’obiettivo è fare di più. Il consigliere di minoranza Carmelo Galipò già nel corso dell’ultimo dibattito in aula sull’argomento ha auspicato la nascita di impianti per la lavorazione e lo smaltimento della differenziata entro una distanza di 20 chilometri da Capo d’Orlando. «Al momento però - spiega Galipò - tenuto conto che questa possibilità non risulta realizzabile, ci si deve convincere che l’unico modo per ridurre i costi di un servizio molto complesso è la riduzione dei rifiuti consumati. Per questo già nel 2009 avevo proposto di sensibilizzare i cittadini attraverso l’iniziativa di un progetto pilota che prevedesse l’acquisto di una compostiera collettiva, che consentisse a 100 famiglie di Capo d’Orlando di conferire nella stessa compostiera l’umido prodotto e quantificabile nel 40% del totale dei rifiuti, per ridurre la quantità degli stessi trasportati e per la vendita finale del compost». Altre possibilità sono quelle rappresentate con la diminuzione dei turni di raccolta della differenziata con nascite di centri di stoccaggio, anche privati, nei quali i cittadini consegnino plastica, carta o vetro. Un progetto per la plastica sta per essere definito da un gruppo di giovani imprenditori che si faranno promotori della sistemazione di macchinette per il deposito di plastica che distribuiranno, in base al peso, buoni spesa per chi consegna.
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