CAPO D'ORLANDO. Doposcuola in biblioteca. Una iniziativa rivolta ai giovani ma soprattutto alle loro famiglie che potranno far recuperare alcune materie scolastiche ai propri figli risparmiando sulle lezioni private. È una iniziativa indirizzata ai ragazzi delle scuole superiori di Capo d’Orlando che necessitano di recuperare lacune scolastiche. Un progetto che nella prima fase sperimentale avrà una durata di tre mesi con inizio il primo marzo e conclusione fine maggio 2014. Il referente del progetto è Carlo Sapone, impiegato del comune paladino che lo porterà avanti insieme agli operatori che provvederanno materialmente al doposcuola e che saranno, oltre al coordinatore, alcuni docenti tutor, con abilitazione all’insegnamento e con adeguata esperienza professionale. Proprio per questo motivo il Comune ha già bandito la gara per individuare le figure professionali necessarie.
L’attività di recupero, rivolta prioritariamente agli studenti appartenenti a nuclei familiari a basso reddito sarà articolata per gruppi di livello ed oltre a prevedere il sostegno da parte di un “docente tutor” compendia il supporto reciproco del gruppo di appartenenza sia nell’esecuzione dei compiti sia con interazione individuale per favorire il recupero delle abilità di base, migliorare l’organizzazione spazio-temporale, incentivare l’abitudine all’ascolto ed all’applicazione nello studio.
«Le attività di recupero scolastico - si spiega nel progetto - saranno integrate da momenti di accompagnamento delle dinamiche relazionali, finalizzati a far emergere e a valorizzare gli interessi dei singoli, oltre a stimolare la coesione dei partecipanti per una maggiore collaborazione all’interno dei gruppi, nel rispetto reciproco e delle regole condivise». Sede del doposcuola sarà la biblioteca comunale di via del Fanciullo. Particolare attenzione sarà posta anche alle famiglie immigrate in modo da potersi dotare di strumenti di supporto adeguati nel processo di integrazione quale, appunto, le lezioni di recupero delle lacune scolastiche per i propri figli.
Naturalmente i gruppi di studenti saranno individuati tenendo conto delle richieste dei beneficiari e soprattutto facendo riferimento alla discipline di cui si lamenta la lacuna. Un’occasione quella data dal Comune paladino per evitare la dispersione scolastica che sui Nebrodi è una delle più alte del Sud.