Messina

Venerdì 15 Novembre 2024

«Quel concorso per ricercatore era pilotato» A Messina chiesto rinvio a giudizio per 7 indagati

MESSINA. Al via l'udienza preliminare dell'inchiesta su un concorso che sarebbe stato pilotato, per ricercatore all'università e su alcuni ammanchi di cassa alla facoltà di Farmacia. Al vaglio del gup Daniela Urbani le vicende dell'operazione "Pacta sunt servanda" condotta dalla Guardia di Finanza. L'udienza è nei confronti di sette indagati: Giuseppe Bisignano, direttore del dipartimento della facoltà di Farmacia Giuseppe Teti, professore ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica, Maria Chiara Aversa, delegata del rettore, Cesare Grillo, gestore dell'economato del dipartimento di Farmacia, Giuseppe Nicoletti professore presso l'università di Catania, Sandro Ripa professore ordinaria presso l'università di Camerino, e l'ex rettore Francesco Tomasello. Per tutti il pubblico ministero Diego Capece Minutolo ha rinnovato anche in aula la richiesta di rinvio a giudizio. Peculato, concussione, abuso d'ufficio e falso sono le accuse contestate a vario titolo. L'ex rettore dell'università Tomasello deve rispondere solo di concorso in abuso d'ufficio, per non aver vigilato nella formazione della commissione. La difesa ha sollevato diverse eccezioni circa l'inutilizzabilità delle intercettazioni e della proroga delle indagini preliminari. Il gup Urbani si è riservata la decisione. Intanto sia l'università che uno degli aspiranti al concorso si sono costituiti parte civile. Nel frattempo sono cominciati gli interventi dei difensori. Ieri hanno preso la parola gli avvocati Pietro Luccisano, Massimiliano Cardullo, Nino Favazzo, Domenico Gangemi e Antonio Cosco. L'udienza prosegue il 21 febbraio per consentire alla difesa di completare gli interventi, parleranno gli avvocati Giovanni Mannuccia e Franco Barbera. Poi ci sarà la decisione del gup.   L'operazione "Pacta sunt servanda" è scattata a settembre 2013. Indagini della Compagnia di Messina della Guardia di Finanza, ricostruirono l'intreccio di favori tra professori per un posto di ricercatore in Microbiologia e Microbiologia Chimica. Secondo quanto accertato dagli investigatori il vincitore del concorso per ricercatore sarebbe deciso a monte e che doveva essere il figlio di Bisignano. Per farlo prima si era tentato di convincere, attraverso l'intervento di altri professori, i membri della commissione che però rifiutarono. Da qui la scelta di far ritirare il potenziale vincitore convincendolo rinunciare al concorso con la promessa di un'altra collocazione in ambito universitario. L'indagine aveva preso il via a febbraio 2012 con la denuncia della titolare di un'impresa commerciale per una fattura da 605 euro che poi risultò sospetta e che avrebbe fatto emergere l'appropriazione di somme dalla gestione del fondo economale. Partendo da questo episodio i finanzieri avviarono una serie di intercettazioni che permisero di aprire un altro fronte di indagini legato al concorso per ricercatore.

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