Asp di Messina, il polo materno infantile sarà riorganizzato: in arrivo una nuova risonanza
MESSINA. Promette un ridisegno di tutto il sistema sanitario del polo materno infantile a cominciare da Barcellona e sostituisce con un incarico gratuito il dimissionario direttore amministrativo. Il manager dell'Asp Giovanni Migliore a tutto campo nelle ultime ore. Si è dimesso il direttore amministrativo dell'azienda sanitaria provinciale Manlio Munafò ed il nuovo manager, per sostituirlo, ha scelto, a titolo gratuito, il direttore generale del centro neurolesi Vincenzo Barone. «Rientra nella politica di risparmio dell'azienda» spiega e sulle dimissioni aggiunge del predecessore spiega «le motivazioni sono personali. È tornato a dirigere i servizi di provveditorato di cui si occupava prima». Ma Migliore da giorni sta lavorando ad una minirivoluzione che annuncerà nelle prossime settimane. Da buon ginecologo tiene in maniera particolare ai punti nascita. E così annuncia che a Barcellona, area ad alto rischio ambientale, sarà attivato un centro di eccellenza sulla malformazioni fetali. «Ce lo richiede il territorio- spiega- utilizzeremo per la prima volta in questo delicato settore la risonanza magnetica che abbiamo già attivato. Il territorio deve sapere se esistono rischi amibientali». Da Migliore però arrivano altre novità che riguardano l'ospedale di Barcellona da mesi al centro di polemiche. Polemiche che hanno portato alla contestazionee poi alla rimozione del predecessore Manlio Magistri reo di aver chiuso il punto nascite dell'ospedale barcellonese. Intanto, i nas inviati dal tar, hanno giudicato inidonei i locali di ginecologia di Barcellona chiusi dall'ex manager e idonei quelli di Milazzo. Su quella decisione pende anche un ricorso al tar presentato dal comune di Barcellona. Ricorso che verrà discusso il 27 febbraio. I Nas proprio su invito del tar hanno effettuato un'ispezione nei due ospedali giudicando idonei i locali di Milazzo ma su Barcellona scrivono: «tenuto conto della carenza dei requisiti strutturali, impiantistici ed organizzativi, nonché dell'assenza di collegamenti formalizzati con i servizi necessari, la struttura non assicura le condizioni minime previste dalle norme. Le deviazioni riscontrate possono costituire situazioni di rischio per i pazienti e per gli operatori».
Nessuna replica sul punto dal nuovo manager dell'Asp che annuncia però imminenti provvedimenti di riorganizzazione.