MESSINA. L'ateneo targato Navarra resta secondo i vertici dell'Università competitivo e non perde colpi. Il tasso di attrattività, nonostante la crisi, resterebbe lo stesso. Calano gli iscritti ma, secondo l'Università, questo sarebbe dovuto al fatto che si studia meglio e il numero dei fuori corso sarebbe diminuito drasticamente.
"L'Università di Messina sembra mantenere il proprio tasso di attrattività nei confronti degli studenti - spiegano dall'ufficio comunicazioni dell'ateneo -. Ad oggi, infatti, si sono registrate, per l'Anno accademico 2013/14, 6.186 immatricolazioni, contro le 6.975 di dodici mesi fa". E poi precisa: "Il dato, però, non è del tutto consolidato, visto che rimangono in sospeso diverse procedure legate soprattutto agli accessi ai corsi di studio a numero programmato, dopo i ricorsi a livello nazionale e gli scorrimenti di graduatoria". Alla fine, quindi, secondo l'Università guidata dal rettore Pietro Navarra, si potrà parlare di sostanziale pareggio o, comunque, di lieve calo. "Tutto ciò in un quadro di riferimento in cui, tuttavia, gli Atenei italiani, specialmente al Sud, stanno soffrendo consistenti perdite".
Le rilevazioni Istat 2013, ad esempio, hanno messo in mostra l'ottavo decremento consecutivo delle immatricolazioni nelle università del nostro Paese. "Basti pensare - spiegano ancora dall'Università - come il rapporto tra immatricolati all'università e diplomati di scuola secondaria di secondo grado dell'anno scolastico precedente, sia sceso al 58,2% nell'Anno accademico 2011/12, dal 73% del 2003/04". Ovviamente da non trascurare, poi, l'attuale scenario economico, che influisce su tutte le tipologie di spesa, comprese quelle destinate all'istruzione. In diminuzione, invece, il numero degli iscritti: ad oggi sono 26.178 (anche in questo caso, un dato da non considerare come del tutto definitivo), contro i 27.858 del 2012/13. "Dietro questa differenza - insiste l'ateneo - però, va letto anche un aumento dell'efficienza del nostro Ateneo. Infatti, pur considerando una quota di abbandoni (in parte connessi a politiche anti-evasione), si registra evidentemente una crescita del numero dei laureati e, nel contempo, una diminuzione dei fuoricorso".
Lunedì, intanto, alle ore 16.30, nell'aula Magna 1 dell'Ex Facoltà di Economia in via dei Verdi verrà presentato il volume "Comunisti e riformisti. Togliatti e la via italiana al socialismo", edito da Feltrinelli, firmato dallo storico giornalista e politico Emanuele Macaluso. All'incontro, introdotto dal Rettore dell'Università, Pietro Navarra, e dal Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche e storia delle istituzioni, Giovanni Moschella, interverranno, i docenti Luigi Chiara e Giuseppe Giordano e il giornalista Nuccio Anselmo. Sarà inoltre presente l'autore di origini nissene, iscritto sin dal 1941 al Partito Comunista Italiano. Testimone delle fasi più delicate della storia della nostra Repubblica, Macaluso ha vissuto in prima persona il passaggio tra epoche socio-politiche diverse.
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