MESSINA. Lo studente messinese si laurea in tarda età e frequenta poco i corsi di perfezionamento all'estero. Alto però il voto. Studiano più le donne degli uomini. Al traguardo della laurea sono il doppio. E' il quadro che esce fuori dai dati forniti da Almalaurea. Riflettori puntati sui giovani e sulle prospettive lavorative che si intravedono nel loro futuro. Ventotto anni è l'età media in cui raggiunge la laurea specialistica. Un poco lento lo studente dell'università messinese. Lento ma bravino. Se si pensa che il voto medio è di 103. Studiano più le donne degli uomini. Nel 2012 si sono laureati 4822 studenti. Il 35 per cento erano uomini il 64 per cento donne. La regolarità negli studi vede soltanto il 35 per cento ma questo dato paragonato alla media nazionale sembra che, secondo gli esperti dell'ateneo, non sia negativo. Appena il 10,5 per cento degli studenti messinesi frequenta durante il corso di laurea periodi di studio all'estero. Questo si che non è un dato positivo. Il perfezionamento all'estero, la conoscenza di almeno una lingua viene considerata da tutti gli esperti una condizione indispensabile per ottenere un lavoro in qualsiasi campo professionale medio alto. L'età media della laurea triennale è 26 anni quella della laurea specialistica 28. Il 66 per cento degli studenti messinesi ha svolto tirocini o stage che sono stati riconosciuti dal corso di laurea. Si iscriverebbero di nuovo all'università il 66 per cento degli studenti. Il quattro per cento di loro, evidentemente insoddisfatto da quanto ha trovato sul mercato del lavoro, non si iscriverebbe più. Il 78 per centro di loro che ha conseguito una laurea triennale intende proseguire gli studi. Il 58 per cento di coloro che hanno conseguito una laurea magistrale, intende andare avanti. Intanto, questa mattina alle 10, nella sala senato dell'Università, si terrà una conferenza stampa durante la quale verranno illustrati i contenuti del bilancio di previsione 2014 dell'Ateneo, approvato venerdì scorso dal consiglio di amministrazione con parere favorevole del senato accademico. Mette in moto un volume complessivo di 250 milioni di euro e tiene conto di 31 centri autonomi di spesa. Saranno presenti il rettore, Pietro Navarra, il prorettore con delega alla Gestione delle Risorse finanziarie, professore Michele Limosani, e il delegato al passaggio al bilancio unico Daniela Rupo. Ancora una volta sembra che l'Università sia intenzionata a non procedere ad aumenti della tasse universitarie. Continua invece la lotta agli evasori. A chi cioè dichiara con l'intento di non pagare o di pagare meno, un reddito familiare più basso. Esiste a questo proposito e sta dando i suoi frutti una convenzione con la guardia di finanza, Centinaia le pratiche di iscrizione degli studenti che sarebbero sotto i riflettori dell'ateneo. posseduto da ciascun componente del nucleo familiare.