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Università di Messina, il rettore dà un taglio alla spesa

MESSINA. Trecentotrentacinque milioni di euro: 250 dei quali direttamente gestiti dall'Ateneo, il resto dai 31 centri autonomi di spesa come il Careci che si occupa dell'internazionalizzazione e Unimesport che gestisce gli impianti sportivi.
L'Università ha presentato alla città il bilancio preventivo 2014. Un bilancio che fa di necessità virtù: tiene conto degli otto milioni in meno di euro girati dal ministero per la ricerca ma punta ancora, secondo quanto ha dichiarato il rettore Pietro Navarra su ricerca, innovazione e internazionalizzazione.
A dare una mano sulla cura dimagrante alla spesa, il pensionamento di un centinaio di dipendenti che alleggeriscono l'Ateneo di un paio di milioni all'anno riguardo alle spese relative al personale. Una voce questa che resta comunque la più grossa: 136 milioni e quattrocentomila euro.
Il 2014 vedrà l'ateneo avvalersi di 268 professori ordinari, 291 docenti di seconda fascia, 556 ricercatori, 1236 impiegati e funzionari del settore amministrativo. Qualche altro numero. Alla formazione e alla ricerca post laurea vengono riservati 22 milioni e centomila euro. In particolare ai dottorati di ricerca vanno due milioni di euro in più. Resta invariata la spesa di quattro milioni riservata ai ricercatori a tempo determinato. Cinque milioni vanno ai dottorati di ricerca, 16 milioni alle borse di studio degli specialiazzandi. Un milione di euro per i programmi Erasmus, segno questo che l'università come ha sottolineato Navarra, punta molto sull'internazionalizzazione che sarà rivolta non solo agli studenti ma anche ai docenti che parteciperanno ai programmi di scambio con le altre università europee. Navarra ha sottolineato il peso di quest'ultima spesa paragonato ai soli 5 milioni che lo stato lo scorso anno ha riservato al programma internazionale denominato messaggeri di conoscenza. Per i servizi degli studenti vengono previsti 6 milioni. Duecentomila euro in più solo per i trasporti. Attenzione però occorre fare anche i conti con il passato.
«Ci portiamo dietro — ha rivelato Navarra — un disavanzo del 2013 da 500 mila euro che copriremo con altre entrate nel prossimo assestamento». Occhio alle spese che riguardano i fitti passivi. Il direttore generale Franco De Demonico ha annunciato che con questo bilancio sono state dimezzate le uniche spese previste: da duecento a centomila euro per i locali presi in affitto dal San Luigi che ospita Scienze della formazione.
«Dal 2015 in poi — ha annunciato De Domenico — non ci sarà più nemmeno quella spesa visto che abbiamo già disdetto il contratto Nel frattempo infatti saranno consegnate le nuove aule di Gravitelli». Lotta senza quartiere all'evasione che riguarda le tasse universitarie. Secondo l'Ateneo che da due anni in corso una convenzione con la Guardia di finanza sfiora il venti per cento. Cioè il venti per cento degli studenti dichiara di non possedere o di possedere un reddito basso. Da quest'anno occorrerà, prima di sedersi a fare esami trasmettere l'Isee cioè il misuratore di reddito familiare. Con quello non si scappa.
Sul numero degli studenti Navarra è entusiasta: «Il calo di immatricolazioni è stato di appena 300 unità e comunque sono ancora in corso le iscrizioni. Ci sono inoltre 800 iscritti in meno ma è segno che i nostri studenti adesso si laureano prima». Gli iscritti per la cronaca sono quasi 25 mila.

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