CAPO D'ORLANDO. Una piccola boccata d’ossigeno si profila all’orizzonte per le famiglie più in difficoltà. A fine marzo, infatti, prenderanno il via i cantieri finanziati dall’assessorato regionale alle Famiglia, politiche sociali e lavoro che impegneranno complessivamente sessanta operai che avevano presentato nei mesi scorsi le domande secondo il bando regionale. I progetti finanziati sono tre e riguardano tre diverse settori che daranno occupazione (seppur limitata) a venti lavoratori per ogni settore.
Complessivamente, comunque, il monte orario di impiego sarà di 240 ore da ripartire in tre mesi (ottanta al mese).
Va sottolineato che i cantieri di servizi sono una misura straordinaria ed assistenziale non paragonabili ai classici cantieri per disoccupati, perché indirizzati a dei soggetti totalmente svantaggiati, con un reddito complessivo non superiore ad 442,30 euro mensili ( reddito lievemente variabile in base al numero ed alla tipologia dei componenti il nucleo familiare). Inoltre, secondo quanto prevedeva il bando regionale, i comuni non possono realizzare opere pubbliche attraverso questi lavori ma solo garantire servizi alla cittadinanza.
Così il primo cantiere riguarda il decespugliamento e pulizia delle cunette delle strade comunali esterne al centro abitato. I lavoratori dovranno anche decespugliare gli argini dei torrenti nonché la pulizia per gli stessi alvei e dei canali di competenza comunale. Si tratta quindi di un’opera importante, oltre che sotto il profilo della pulizia anche di quello della protezione civile visto che in passato proprio la mancata cura dei piccoli corsi d’acqua era stata causa di esondazioni ed allagamenti in caso di violente piogge. Responsabile del procedimento è il geometra Alfredo Gugliotta.
Il secondo progetto, riguarda la manutenzione dell’arredo urbano e del verde pubblico nel centro città e resposnabile sarà l’ingegner Michele Gatto, capo dell’ufficio tecnico comunale.
Infine, l’ultimo progetto è quello relativo ai servizi sociali che prevede servizi a sostegno delle famiglie che hanno necessità di essere supportate per garantire l’assistenza ai congiunti ovvero di persone anziane, disabili e minori. In pratica chi rientrerà nel cantiere affiancherà il personale già impiegato dal comune per il disbrigo di pratiche e accompagnamento alle fasce più deboli.