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Cali di vendite e nell’occupazione, Confcommercio boccia l’isola pedonale di Messina

MESSINA. Inizia la conta dei danni da "post isola pedonale" fra i commercianti del centro urbano, vittime di un esperimento anti commerciale che ha causato un forte calo delle vendite e dell'occupazione. L'Unione generale dei commercianti, guidata da Carmelo Picciotto a confronto con i propri associati - circa 150 in rappresentanza di tutto il quadrilatero del centro urbano - evidenzia: "L'attuale impostazione dell'isola pedonale commerciale, ispirata unicamente ai principi della sostenibilità ambientale e della vivibilità, di fatto ha causato la desertificazione delle zone pedonalizzate e delle aree limitrofe, aggravando la crisi del commercio cittadino. In realtà, non è stata realizzata un'isola pedonale classica ma un'area pedonale commerciale allargata che, insistendo lungo l'asse viario principale, ha reso critica la mobilità anche nei nodi primari come le vie Geraci, T.Cannizzaro, Maddalena". I commercianti puntano il dito contro l'amministrazione comunale, rea di non avere rispettato l'impegno iniziale di convocare un tavolo tecnico, con cadenza bisettimanale, per esaminare le opportune modifiche da apportare all'esperimento. Sull'isola pedonale e la normativa che disciplina il canone di occupazione del suolo pubblico è intervenuto anche il consigliere comunale, Nicola Cucinotta per chiedere trasparenza in merito all'attuazione dei "piani speciali" in cui si prevede una riduzione o addirittura azzeramento delle tariffe Cosap. "I piani speciali devono rispettare principi di equità e trasparenza - dichiara Cucinotta - non esistono attività commerciali di serie A, poichè ubicate all'interno dell'isola pedonale ed attività di serie B perchè esterne all'isola. La delibera approvata dalla giunta il mese scorso è discriminante e va abolita".

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