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Capo d'Orlando, nel distretto sanitario programmi a rischio: in ballo investimenti per quasi due milioni

CAPO D'ORLANDO. “La programmazione e la definizione del Piano di Zona 2013/2015 del Distretto socio-sanitario D31 è in alto mare e paradossalmente registriamo che ancora risultano progetti non portati a gara o non realizzati relativi alla triennalità 2010/2012”. La conseguenza sarebbe uno stop a progetti e relativi finanziamenti per un milione e 700mila euro. A puntare ancora una volta l’ indice sul rischio di perdere una grande opportunità di investimento a favore delle categorie più deboli sono i segretari zonali della Cisl di Capo d’Orlando e Sant’Agata Militello, Alfonsa Franchina e Turuzzo Miceli che denunciano il rischio di perdere i fondi di finanziamento nel caso di non predisposizione nei tempi di legge del Piano di Zona per il Distretto socio-sanitario che copre gran parte dei comuni della zona tirrenico-nebroidea. “Addirittura – sottolineano – risulta che alcuni comuni non hanno versato la quota di compartecipazione, a discapito di quei Comuni che invece sono stati rispettosi della legge e delle direttive regionali”.
Ma la Cisl fa emergere un'altra forte criticità per la mancata convocazione delle conferenze di servizio, come previsto dalle linee guida regionali. “Ci si è limitati solo all'individuazione delle Aree Omogenee Distrettuali che, ad oggi, non sembrano essere state approvate in via definiva da parte dell'Assessorato. Ma questo – denunciano i segretari zonali Cisl - è stato fatto solo per spartire una torta di oltre un milione e 700 mila euro (1.762.161) in rapporto ai 75552 abitanti dei 18 comuni aggregati, con una quota pro-capite per abitante di 23,32 euro. Non vi è – aggiungono Franchina e Miceli - una vera pianificazione dei bisogni della collettività e assistiamo ad una illogica polverizzazione delle risorse che non consentiranno ai comuni di piccole dimensioni abitative di poter realizzare alcun progetto. Lo spirito della legge e dell’integrazione socio-sanitaria non è certo quella della spartizione a prescindere”. Il sindacato quindi denuncia il rischio che tutto si scarichi sui dipendenti e funzionari facenti parte del Gruppo Piano, sostenendo che le scelte devono appartenere alla sfera politica e devono essere frutto di una consultazione su base territoriale che non risulta avvenuta.
Al sindacato risponde a stretto giro il sindaco di Capo d’Orlando Enzo Sindoni. “E’ vero che ci sono stati ritardi nel far muovere una macchina complessa- afferma il primo cittadino- ma proprio nelle scorse ore la Regione, su sollecitazione della collega Bernardette Grasso, ha comunicato il via libera alla sotto area di cui fa parte la nostra città insieme ai comuni di Capri Leone e Torrenova. Per quanto ci riguarda siamo pronti adesso a stringere i tempi. Siamo vittime di ritardi che hanno riguardato soprattutto la Regione ma non ci piangiamo addosso ed a giorni convocheremo la riunione dei tre sindaci per definire le linee di intervento.”

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