CAPO D'ORLANDO. E’ stata presentata in Municipio la petizione popolare che l’associazione Paese Parallelo, ha promosso nelle scorse settimane contro il “caro rifiuti”. Al sindaco, è stato consegnato il primo blocco di firme raccolte contro il “caro monnezza” e per l’abbattimento dei costi di gestione. “La petizione- spiega l’associazione in una nota- esprime una nuova partecipata mobilitazione popolare, che proseguirà on line e, nei prossimi giorni, anche nelle contrade e nelle frazioni orlandine, a sostegno dei “conti giusti”, della raccolta differenziata e del risparmio sui costi di gestione del servizio, con l’obiettivo di continuare a promuovere le buone pratiche della riduzione dei rifiuti (raccolta differenziata, riciclo e riuso, attenzione allo spreco di cibo), di garantire la massima concorrenza tra gli operatori del settore e di eliminare gli affidamenti diretti, utilizzando solamente la gara d’appalto, anche nelle more della piena operatività dell’ARO di riferimento”. Protesta ma anche proposta, quella che vuole mettere sul tappeto l’ associazione su un argomento molto “sensibile” per i cittadini che chiedono servizio funzionale senza sprechi.
Intanto però in città si continua a discutere sulla presenza di cassonetti e di isole ecologiche. Quella più contestata, ed al centro di polemiche, si trova poco oltre il Faro, ai margini della strada ed in una zona molto rilevante dal punto di vista panoramico. Dopo essere stato sollecitato da molti cittadini il sindaco ha annunciato una revisione del sito, ma non l’eliminazione dei cassonetti che passeranno da otto a 4 “Varrebbe la pena ricordare- afferma Sindoni- che l’utilizzo dei pochi contenitori di rifiuti rimasti sul territorio è vietato a ristoranti, bar, supermercati, commercianti ed artigiani in genere ed a giorni ci sarà l’ inasprimento delle sanzioni per gli utilizzatori abusivi”. “Fino a quando alcuni cittadini si ostineranno a non adeguarsi alle regole che la raccolta differenziata impone- aggiunge- non sarà possibile eliminare anche gli ultimi cassonetti senza rischiare di ridurre l’elevato livello di pulizia che è vanto di tutti gli orlandini. Una pulizia che si conta con chi si ostina ad utilizzare i piccoli cestini colorati del lungomare per buttare sacchetti di spazzatura, e proprietari dei cani che non raccolgono le deiezioni animali”.