Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Lipari, la giunta approva: «Tagli su tutti i capitoli»

LIPARI. La giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Marco Giorgianni ha approvato il bilancio di previsione 2013 da oltre 30 milioni di euro. Come si può dedurre, si è in forte ritardo e l'assessorato regionale delle autonomie locali ha anche nominato il commissario ad acta Franco Lauricella. Il documento contabile è stato messo a punto d'intesa con il dirigente Francesco Subba. "E' lacrime e sangue". Si garantiscono solo i servizi essenziali. "Anche se - dice il sindaco Giorgianni - il Comune dovrebbe tornare a respirare economicamente perché finalmente è in arrivo la tassa di sbarco di 2 euro e 50 che potrà anche arrivare a 5 euro…". Il bilancio martedì 15 aprile alle 10 approderà in consiglio comunale. Questi i numeri: Entrate tributarie 11.890.000,00, Trasferimenti correnti 5.962.000,00, Entrate extratributarie 2.982.000,00, Entrate in conto capitale 1.794.000,00, Spese correnti 20.800.000,00, Spese per investimenti 1.684.000,00.
"Tagli su tutti i capitoli - dice il dirigente Subba - perché si sono previsti stanziamenti corrispondenti ai fondi effettivamente spesi (non ci sarà ulteriore avanzo di amministrazione). Uniche poche liberalità connesse ad introiti da imposta di sbarco (carnevale, eventi turistici, spettacoli, contributi ad attività culturali ecc.). Anticipazione di tesoreria per 4.470.000,00. Il totale complessivo per l'esattezza è di € 30.670.100,45. La spesa di personale € 4.368.679,00 pari al 14% del totale del bilancio. Nel 2013 risparmiati sul personale più di € 300.000,00".
Sui "numeri del palazzo" interviene l'ex esattore Ettore Longi: "A Lipari - spiega - non si trova pur cercando con attenzione un locale la cui insegna indica esattoria. Non esiste da quasi quattro anni. L'ufficio più vicino si trova a Milazzo, perciò ogni bimestre di buon mattino, c'è chi si reca per fare la fila per ore. Ma come può sopravvivere un Comune senza introiti fiscali? Come fa a pagare gli stipendi, la manutenzione e quant'altro? I sindaci di questo ne sono esperti. Si intendono soprattutto di debiti, che per pagare pensano di vendere beni patrimoniali, ne abbiamo tanti di edifici inutili, terme di San Calogero in testa". "Eppure - aggiunge - si potrebbe creare una esattoria direttamente gestita dal Comune, o bandire un'asta pubblica secondo le nuove norme europee, sia per la riscossione che per l'esvasione fiscale, che nell'isola per altro è abbastanza diffusa e che ingrassa come una mucca in un bel prato verde. Ma si sa i politici si metterebbero in cattiva luce con i contribuenti, come i proprietari di alberghi e grossi imprenditori". "Ma c'è - conclude - un grande rischio: nominare un esattore, se l'asta invece di vincerla un "amico" la vince un "cattivone del mestiere" e di conseguenza comincia a riscuotere ed accertare evasione come è giusto che sia per il bene collettivo, come ci si può mettere con la questione dei voti?".

Caricamento commenti

Commenta la notizia