MESSINA. Dopo gli annunci di inizio settimana arriva l'ufficialità delle dimissioni di Basilio Ridolfo da segretario provinciale del Partito democratico. Il gruppo politico va verso un nuovo commissariamento, dopo quello targato Giuseppe Lupo, in vista della riorganizzazione generale. Nuovo scossone nel Pd dopo l'inchiesta sulla Formazione Professionale che ha coinvolto il deputato nazionale Francantonio Genovese che dovrà sottoporsi al voto della Camera per evitare l'ordinanza di custodia cautelare a suo carico. Ridolfo era frutto dell'accordo tra Genovese e i parlamentari regionali Pippo Laccoto e Filippo Panarello. Ma con lo «scoppio» dell'indagine su Genovese e gli arresti e le indagini sui suoi fedelissimi le altre "correnti", al tavolo del segretario regionale Fausto Raciti che si era tenuto martedì scorso, avevano chiesto di cambiare rotta. Ridolfo aveva dato nei giorni scorsi la sua disponibilità alle dimissioni visto che l'aria che tirava non era quella di un accordo unitario. Il sindaco di Ficarra ha spiegato le sue motivazioni in una nota a Raciti: «Le ragioni di tale decisione, come ampiamente argomentato nel corso della succitata riunione, sono di natura squisitamente politica e derivano, unicamente, dalla circostanza che le componenti che si richiamano alle posizioni di Cuperlo e Renzi — inizialmente sottoscrittori dell’accordo unitario che aveva consentito l’elezione unanime dello scrivente — rileva Ridolfo - hanno ritenuto superato tale accordo, al pari della componente che si riconosce nelle posizioni di Civati che, però, non aveva aderito al medesimo accordo iniziale. Non ti sfuggirà che, a norma di statuto, tale situazione non vieta che io possa continuare ad espletare legittimamente l’incarico di segretario provinciale; tuttavia - continua Ridolfo - avendo assunto sin da principio l’impegno di essere il “segretario unitario” non posso — per evidenti ragioni di correttezza — derogare a tale impostazione, atteso peraltro che in virtù dell’accordo anzidetto durante la fase congressuale dello scorso ottobre la mia elezione ha registrato l’unanimità dei consensi». Per Ridolfo l'incarico di segretario provinciale del Pd è stato un "percorso a ostacoli caratterizzato da molteplici difficoltà non dipendenti dalla mia persona e che, pertanto, rimangono ancora oggi in tutta la loro dimensione". «Lascio l’incarico di segretario provinciale — che ho cercato di assolvere al massimo delle mie possibilità e capacità — con la consapevolezza di aver agito con correttezza, equilibrio e in perfetta aderenza al mandato conferitomi e ritorno, ben volentieri e in modo pieno - conclude l'esponente politico - alle mie responsabilità di sindaco e di professionista ritenendo, peraltro, prioritari la salvaguardia della mia storia personale e politica e la tutela di quell’immagine pubblica per la quale sono stato sempre considerato una “risorsa” e mai un “peso”». Ridolfo ha voluto ringraziare i suoi sostenitori e un pensiero di riconoscenza è andato anche a coloro che non lo hanno sostenuto.
Caricamento commenti
Commenta la notizia