MESSINA. Dopo la chiusura della società Pumex, per evitare che le Eolie venissero escluse dal sito «Patrimonio dell'Umanità» dell'Unesco, i 35 ex dipendenti hanno perso il lavoro. In questi anni sono stati costretti a «elemosinare» un tozzo di pane e ora c'è chi, come il segretario del movimento politico «Art1», Alessandra Falanga, ha proposto di indire un referendum per far decidere gli eoliani «se rimanere o meno nel sito Patrimonio dell'Umanità, visto - osserva - che a parte l'immagine, fino ad ora non si è avuto alcun beneficio».
Nel dibattito, dopo l'ex sindaco Michele Giacomantonio, interviene Pietro Lo Cascio, consigliere comunale La Sinistra: «Mi risulta - dice - che dopo l'incontro indetto dalla Fondazione Unesco a Catania, qualcosa si stia muovendo al Comune. L'assessore Tiziana De Luca, dopo 14 lunghi anni di latitanza, si sta adoperando per definire un possibile ente gestore del sito Unesco Eolie. Senza ente gestore, è ovvio, il prestigioso riconoscimento conferito all'arcipelago resta lettera morta, così come il piano di gestione approvato dalla Regione nell'ormai lontano 2008.
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