SANT'AGATA. È sempre più acceso il dibattito tra gli amministratori comunali e le rappresentanze politiche dei 18 comuni (circa 100 mila residenti) del distretto sanitario 31 dell’Asp di Messina in merito alla riconversione della rete ospedaliera in Sicilia che andrebbe a ridimensionare ancora di più i servizi ed i reparti dell’ospedale della città.
Dalla bozza presentata dall’assessore regionale Lucia Borsellino alla VI commissione Sanità si ricava il dato di una forte riduzione dei posti letto previsti per l'ospedale di Sant'Agata (specie di quelli ordinari acuti) anche al di sotto minimo percentuale consentito rispetto alla popolazione incidente nel territorio (58 posti acuti e 12 day hospital e 8 di lungodegenza per un totale di 78 posti), con cinque reparti di Unità operativa complessa Uoc, e due “semplice”, Uos. Il documento da presentare all’assessore Borsellino, ricalcherebbe gli argomenti discussi giovedì durante la conferenza dei sindaci svoltasi nell’aula consiliare. I sindaci chiedono l’adeguamento strutturale del presidio ospedaliero della città alle normative edilizie sanitarie vigenti con rivalutazione della proposta dell'intervento previsto nel documento unitario della Programmazione degli investimenti sanitari in Sicilia dell'assessorato alla Salute approvato dal ministero alla Salute (di cui sono stati sbloccati ultimamente i fondi) che prevede per il nosocomio santagatese un impegno di finanziamento di 27 milioni di euro. Nel documento le richieste categoriche riguardano la rimodulazione dei posti letto acuti con mantenimento degli attuali 14 posti letto ordinari più 6 di day hospital in reparto Medicina ed attivazione stroke-unit (già prevista per decreto).
Inoltre posti letto di Utic con conversione di due posti letto di day hospital nel reparto Cardiologia, 2 posti letto di semi-intensiva in modo da rendere più sicuro il percorso post-operatorio, e 2 posti letto day hospital indistinti per i servizi di Audiologia, Neurologia e Talassemia. E infine la conferma 20 posti letto lungodegenza già previsti in organico.
Il presidente del consiglio comunale Antonio Scurria fa osservare che sarebbe incomprensibile se” le problematiche connesse alla nuova programmazione sanitaria regionale dovessero essere risolte non nelle opportune sedi politiche ma attraverso improbabili ricorsi ai Tribunali Amministrativi, magari patrocinati da professionisti del solito "cerchio magico" e con conseguente aggravio di spese per le già sofferenti casse comunali”. Ed il sindaco Carmelo Sottile rassicura il presidente Scurria che “sulle sorti del presidio ospedaliero, puntualizza che nessuna iniziativa legale è prevista per il rilancio e l’ottimizzazione dei servizi, passando anche attraverso interventi strutturali, bensì un’azione condivisa con gli altri comuni del distretto sanitario.