MESSINA. Il Gal diretto dall’eoliano Roberto Sauerborn ha indetto una petizione: «Ci candiamo alla getsione del sito patrimonio dell’umanità dell’Unesco». «Le Eolie - dice l’architetto Sauerborn -, per la mancata individuazione di un ente gestore per il loro sito Unesco, rischiano di perdere l’importante riconoscimento di patrimonio mondiale dell’umanità ottenuto nel 2000. A causa dell’immobilismo locale - continua - si è innescato un antipatico conflitto sociale nella comunità locale e non solo, che rischia di fare passare l’informazione che per colpa dell’importante riconoscimento alle Eolie si perdono i posti di lavoro dei 35 ex Pumex, ma non è così». Tutte le isole hanno costituito nel 2011 il Gal Isole di Sicilia che è un’associazione riconosciuta che opera secondo l’approccio leader e senza limiti di soci. Ne fanno parte gli 8 comuni delle isole, Favignana, Lampedusa e Linosa, Lipari, Malfa, Leni, S.M. Salina, Ustica e Pantelleria, 10 soci privati e 25 partner per le 14 isole siciliane e che costituiscono il Gal che sono dotate tutte di un grade pregio, quello dell’autenticità. «Il Gal - rimarca - ha i requisiti, le caratteristiche, la capacità per proporsi ad evitare questo rischio e divenire l’ente gestore del sito unesco delle Eolie. Facciamo appello - conclude - alle amministrazioni locali e a tutti i soci affinché il Gal sia destinatario del riconoscimento, per evitare il rischio cancellazione dalla lista del patrimoni dell’umanità. Gireremo la richiesta al presidente della Repubblica, al ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, al presidente della Regione, al presidente della commissione Unesco Italia».
E mentre si dibatte sul referendum «se rimanere o meno nell’Unesco», il segretario del Pd, Saverio Merlino, esce allo scoperto: «Di fronte alle prese di posizione contrastanti e contraddittorie sulla presenza delle Eolie nella Word Heritage List, il mio partito - spiega - dichiara d’essere orgoglioso di questo importante riconoscimento che riguarda il nostro territorio e ricorda che questa conquista la si deve soprattutto a suoi appartenenti, in particolare Gullo e Giacomantonio, che nella seconda metà degli anni 90 si trovarono a governare non solo l’arcipelago delle Eolie, ma anche l’Ancim a livello regionale e nazionale. Il riconoscimento delle Eolie come patrimonio dell’umanità rappresentò un tassello fondamentale di un progetto più ampio che riguardava il parco terrestre e marino, la riconversione dei terreni pomiciferi, la creazione di centri di promozione e sviluppo come il museo del mare ad Acquacalda, quello della cultura contadina a Quattropani, il parco di Vulcano, il centro del vecchio mulino a Stromboli, oltre a quelli realizzati come, ad esempio, l’auditorium dell’Immacolata, il palazzo dei congressi, il palazzetto dello sport coperto».