MESSINA. Ambientalisti preoccupati per le trivellazioni geotermiche che potranno interessere il vulcano sottomarino Marsili, situato a circa cento chilometri dalle isole Eolie. Secondo la Ola, l’Organizzazione lucana ambientalista, l'iter del permesso di ricerca per fluidi geotermici denominato «Tirreno Meridionale 1» - della Eurobuilding spa, in collaborazione con l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) - procede senza sosta. La società di Servigliano, in provincia di Ascoli Piceno, è in attesa di ottenere dal ministero dell'Ambiente parere positivo di Via (Valutazione d'impatto ambientale) per la perforazione del pozzo esplorativo «Marsili 1». Le operazioni di perforazione - localizzate nel mar Tirreno Meridionale - dovrebbero raggiungere la profondità di 2,5 chilometri al fine di sfruttare le riserve di fluidi geotermici del vulcano sottomarino Marsili ancora attivo che si trova a circa 100 chilometri dalle Isole Eolie e prospiciente le coste tirreniche siciliane, calabresi e lucane. Il progetto da oltre 2 miliardi di euro di investimento - a seguito di alcune indagini effettuate negli anni 2005, 2009 e 2011 - è stato inserito all'interno di un campo marino più ampio che potrebbe prevedere la realizzazione, entro il 2015, di ben 4 piattaforme estrattive per una produzione totale di circa 1.000 MW di energia geotermica derivante dal flusso idrico di origine vulcanica.
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