Messina

Domenica 17 Novembre 2024

Barcellona, sei spari contro una macelleria

MESSINA. Hanno centrato il loro obiettivo, con grande spavalderia, i componenti del gruppo di fuoco che nella notte tra mercoledì e giovedì ha colpito con un atto intimidatorio la macelleria SicilCarne di Antonino Bucca, come segnale inequivocabile del racket delle estorsioni. I «postini» del pizzo sono entrati in azioni intorno alle 23.30, esplodendo sei colpi di fucili calibro 12 contro le tre saracinesche della rivendita di carni ed affini di via Stefano Cattafi, nei pressi dell'area della vecchia stazione di Barcellona. I bossoli hanno provocato enormi fori sulle vetrine, danneggiando anche alcune espositori ed il banco frigo che si trovava all'interno del locale, che ieri mattina è rimasto chiuso per consentire ai carabinieri della compagnia della città del Longano di effettuare i necessari rilievi. I militari dell’Arma, coordinati dal capitano Filippo Tancon Lutteri e dal tenente Luca Geminale, hanno raccolto le dichiarazioni dei titolari, che avrebbero negato qualsiasi tipo di pressione del racket, ed hanno informato la Procura di Barcellona, che ha aperto subito un’inchiesta affidata all'esperto sostituto procuratore Francesco Massara.
A dare l'allarme, solo ieri mattina, sono stati i titolari della macelleria, all'orario d'apertura, quando si sono accorti dei sei fori sulle vetrate, provocati dai colpi di fucile. Nessuno dei residenti ha invece compreso cosa fosse effettivamente accaduto, credendo che i sei colpi esplosi in rapida successione fossero stati provocati dai mortaretti. Gli investigatori, oltre ai pochi elementi raccolti nei corso del sopralluogo, avvenuto ad oltre sette ore di distanza dall'azione del gruppo criminale, sperano di avere indicazioni importanti dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso installate davanti alle attività commerciali della zona e nell'area del parco urbano della vecchia stazione. Il lavoro degli inquirenti in questa fase è quello di decifrare il momento dell'atto intimidatorio, partendo chiaramente dall'ipotesi più probabile che sia trattato di un'azione dimostrative del racket delle estorsioni, senza però escludere altre piste. Si tornare quindi a sparare sulle vetrine dei negozi di Barcellona, dopo un periodo in cui non c'erano state azione clamorose, con la criminalità organizzata, disarticolata dalle ultime operazioni antimafia. Si tratta probabilmente di nuovo gruppi che stanno cercando di riorganizzarsi, per riprendere in mano il controllo del racket. Ai titolari della macelleria è arrivata la solidarietà del sindaco Maria Teresa Collica e dell’associazione antiracket «Liberi Tutti».

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