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Messina, nuova protesta dei lavoratori di Casa Serena

MESSINA. Nuova protesta dei lavoratori di Casa Serena. Il gruppo vicino alla Funzione Pubblica Cisl si è presentato ieri mattina a Palazzo Zanca presidiando in sit-in l'ingresso degli uffici che portano alla stanza del sindaco Renato Accorinti che era assente perché impegnato in visite istituzionali. Uno dei dipendenti, Antonio Rodio, che già nel 2012 aveva inscenato una clamorosa protesta salendo sul tetto della Casa di riposo al villaggio Montepiselli ha manifestato a piedi nudi.
Dal primo maggio il personale non avrà più il posto di lavoro lasciando spazio alle opere di ristrutturazione generale. I sessanta anziani dovranno essere trasferiti in altri Centri. I dipendenti della cooperativa Azione Sociale hanno ricevuto nei giorni scorsi rassicurazioni dall'amministrazione comunale che saranno impiegati in altri servizi di Palazzo Zanca ma gli addetti sono timorosi. Rodio: «Si vuole chiudere una struttura che ha 70 anni di vita, non è necessario chiuderla, l'abbiamo ribadito più volte, si stanno spendendo 1.200.000 euro, i lavori si possono eseguire con le persone all'interno - prosegue il lavoratore - è importante che a Casa Serena resti un presidio di almeno 49 anziani e dei lavoratori per assisterli in modo che continui una "cellula", se Casa Serena si chiude verrà occupata e vandalizzata, questa è una vergogna, io l'ho detto più volte al sindaco Accorinti, da 26 anni che "combatto" per i servizi sociali, a me interessa che questa vicenda si chiuda e che Casa Serena resti aperta, se ci sono altri interessi che lo dicano». Rodio ha spiegato anche il perché della sua protesta a piedi nudi: «Perché io sono una persona pura, purissima, da tanti anni che combatto per questa struttura, alla città chiedo che si rivolti e che dal basso venga a difendere Casa Serena che è dei messinesi e non degli anziani e dei lavoratori - tuona Rodio - il sindaco venga a piedi nudi, pulito, come lo sono io, mi guardi negli occhi e sia una persona pura». Due giorni fa l'assessore comunale ai Servizi Sociali, Nino Mantineo, aveva annunciato la chiusura per lavori, a fine mese, di Casa Serena dicendo: «La struttura chiude e ci auguriamo, stiamo parlando degli ospiti, che i pensionati collaborino per il trasferimento, speriamo tutti insieme, in una struttura alternativa con la stessa funzionalità di Casa Serena che presenta problemi seri in ordine all'accoglienza adeguata». Sui nuovi bandi delle attività sociali l'esponente della giunta Accorinti ha evidenziato che le gare terranno conto delle risorse non utilizzate per Casa Serena (1 milione di euro circa l'anno) che saranno spese per migliorare e ampliare altri servizi comunali, compresi i servizi rivolti agli anziani, per utilizzare anche il personale che non sarà più impegnato a Casa Serena. A seguire la manifestazione il segretario provinciale della Funzione Pubblica Cisl Calogero Emanuele. Non hanno protestato gli addetti vicini al sindacato Orsa. La segretaria dell'Orsa Servizi Francesca Fusco ha messo in luce che occorre tenere conto del destino dei dipendenti e non solo preoccuparsi dei lavori di messa in sicurezza di Casa Serena. Un destino che a sentire l'amministrazione comunale non sarà nebuloso mentre sindacati e personale ritengono che ci sia il concreto rischio che dal primo maggio i dipendenti della cooperativa Azione Sociale restino a spasso. Sia i gruppi di centrosinistra che il Nuovo Centrodestra su note hanno voluto solidarizzare con i dipendenti in protesta.

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