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Sant'Agata, quinta rapina in tre anni allo sportello della Monte Paschi

SANT'AGATA DI MILITELLO. I rapinatori ieri mattina poco dopo le 11 si sono ripresentati allo sportello del Montepaschi di via Medici, quello che per i malviventi sembra diventata la personale cassa continua (di fronte l’ospedale ed attiguo alla stazione carburante Agip), per mettere a segno quello che è il quinto colpo in poco più di tre anni. Le ultime due imprese dei rapinatori, il 24 maggio dello scorso anno, bottino presunto di 50mila euro, ed il 15 novembre 2012 “prelevando” 12.500 euro circa. Uno dei rapinatori dell’ultimo blitz è stato rintracciato dalle forze dell’ordine che hanno riconosciuto le impronte lasciate nella fascetta di una mazzetta di denaro.
Una somma poco importante quella portata via ieri dai malviventi, circa 6mila euro, che potrebbe essere anche meno a conteggi rifatti. Ma la tecnica della rapina è sempre la stessa. Un blitz di non più due minuti. Il tempo necessario di introdursi all’interno dell’istituto di credito, sempre poco prima dopo mezzogiorno, nel fine settimana, quando i versamenti di commercianti ed imprenditori sono più frequenti. Tre rapinatori, a viso scoperto apparentemente disarmati, sono riusciti a mettere in atto il loro blitz fingendosi normali clienti, riuscendo a superare l’ostacolo della porta d’ingresso con congegni elettronici. Per i tre malviventi è stato quasi un gioco da ragazzini, intimidire i due soli clienti in sala saltare il bancone, e costringere il cassiere a non muoversi, mentre erano intenti a razziare le banconote riposte nei cassetti.
Anche questa volta nessuna attenzione dei malviventi è stata dedicata alla cassaforte, che hanno valutato, chiusa e senza possibilità di apertura immediata, e per rendere più fulminea la loro incursione, hanno evitato di perlustrare gli altri uffici, limitando la loro permanenza alla sala centrale. Garantendosi la via di fuga con opportune intimidazioni i rapinatori, trascorsi nemmeno due minuti della loro permanenza in banca, sono usciti dileguandosi nel traffico cittadino, per poi fare perdere ogni traccia, raggiungendo lo svincolo autostradale distante non più di un chilometro.
Polizia e carabinieri rispettivamente guidate del dirigente Daniele Manganaro e dal capitano David Pirrera conducono le indagini, cominciando a visionare le immagini degli impianti di videocontrollo.

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