MESSINA. L'ospedale Piemonte finisce di nuovo sotto la lente di ingrandimento per i ritardi nella consegna di nuovi posti letto. Il padiglione 4, appena ristrutturato, non è stato ancora assegnato ai reparti di competenza perché si attende il nullaosta dei vigili del fuoco. L'ennesimo paradosso della sanità pubblica che fa saltare dalle sedie cittadini e politici. A pagare il prezzo dei ritardi, dovuti alla mancanza della porta antincendio, come al solito sono gli assistiti, privati di dieci preziosi posti letto di medicina interna e due di day hospital, dei servizi del centro prelievi e patologia clinica e di ulteriori dodici posti letto previsti al livello successivo per l'unità di medicina."L'ennesimo scempio è compiuto - polemizza il consigliere comunale, Daniela Faranda capogruppo del Nuovo centrodestra - ai danni di una città che si è ormai abituata a rinunciare ai servizi offerti dalla sanità pubblica. E' inaccettabile che un padiglione ospedaliero, completamente ristrutturato con fondi pubblici, venga utilizzato temporaneamente come spogliatoio per il personale sanitario, sottraendolo agli assistiti che spesso vengono rimandati a casa per la mancanza di posti letto. Riteniamo che non sia più possibile, nel rispetto dei diritti dei cittadini, tollerare ritardi e distrazioni su temi di importanza vitale che riguardano la nostra salute". La questione segnalata da tempo dal comitato "Salvare l'ospedale Piemonte", purtroppo è rimasta irrisolta scatenando le legittime lamentale degli utenti che gridano all'ennesimo spreco di denaro pubblico. Il consigliere Faranda, in una interrogazione si rivolge direttamente al sindaco Renato Accorinti, invitandolo ad intervenire immediatamente per la risoluzione di un problema di banale burocrazia che, di fatto, impedisce la fruizione del servizio sanitario nell'unico ospedale del centro cittadino. "Crediamo si tratti di una questione di primaria importanza - conclude la Faranda - che certamente il sindaco farebbe bene ad inserire tra le prossime priorità". L'ospedale Piemonte già accorpato al gemello Papardo, con il trasferimento di importanti reparti presso il nosocomio di Sperone, è da tempo sottoposto a pressione nell'interesse dei cittadini e del personale sanitario in servizio presso la struttura ospedaliera più antica della città.
RI. SE.
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