MESSINA. Continua a rimanere sulla carta ed a scontrarsi con le difficoltà ad applicare le norme il “pugno di ferro” sventolato nei mesi scorsi dall’amministrazione comunale contro l’abusivismo edilizio. Per fortuna non si tratta di grandi speculazioni o di fabbricati classificabili nella categoria degli “ecomostri” ma nonostante sia trascorso oltre un anno e mezzo dalle diciotto ordinanze di demolizione emesse dall’amministrazione, nessuna impresa si è resa disponibile per effettuare gli interventi.
Così, gli unici destinatari dei provvedimenti che sono rientrati in regola, sono quelli che hanno ottemperato direttamente ed a proprie spese a rimuovere gli abusi. Nel vuoto, invece i minacciati provvedimenti nei confronti delle stesse imprese che non hanno dato corso alle ordinanze e che rischiano sanzioni, tra cui quella dall’esclusione dall’albo dei fornitori. Lo scorso anno era stato lo stesso sindaco, Enzo Sindoni, ad annunciare nel corso di una riunione svoltasi in prefettura, l’intenzione ad andare avanti con i provvedimenti di demolizione di immobili, o parte di essi, che sono stati costruiti abusivamente a Capo d’Orlando.
Le ordinanze riguardano strutture alle quali non è stata concessa nel corso degli anni la sanatoria o per le quali, addirittura, la sanatoria non è stata neppure presentata dai proprietari. Provvedimenti diramati addirittura a fine gennaio del 2012, all’indomani di una richiesta presentata dalla Procura di Patti (il 27 dicembre) circa gli esiti delle denunce penali che nel corso degli anni erano state presentate da Polizia Municipale e Ufficio Tecnico sull’abusivismo edilizio. Per una parte dei manufatti sono intervenute due sanatorie che hanno permesso ai proprietari di salvare i fabbricati con un pagamento di sanzioni. Per altre 20, invece, non c’era più nulla da fare. Così il comune decise di bandire la gara d’appalto per gli interventi ma, come spesso accade anche in altre parti della Sicilia, nessuna impresa ha presentato offerte (forse per non doversi confrontare con le proteste dei proprietari dei manufatti da demolire). Quindi, ai primi di marzo si è deciso di andare all’affidamento diretto che è andato ad una impresa di Tortorici per eseguire i primi interventi soprattutto ai danni di piccole strutture realizzate a pertinenza di abitazioni sulla via Trazzera Marina. Sulla scia di quell’intervento altri destinatari di provvedimenti si misero in regola da soli, per gli altri l’iter sembra essersi fermato.
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