BROLO. Dopo quasi otto anni si è concluso davanti al Tribunale di Patti il processo a carico di tre persone, che dovevano rispondere dell'agguato compiuto il 13 agosto 2006 a Brolo in danno di Tindaro Giuseppe Natoli, nativo di Sant'Angelo di Brolo, ma residente a Milano. Accogliendo le richieste della pubblica accusa, il collegio giudicante ha condannato a 14 anni di reclusione Gaetano Anzalone, di Messina (difeso dagli avvocati Giuseppe Mancuso e Autru Riolo), Antonino Ricciardello, originario di Sant'Agata Militello (difeso da Elio Aquino), e Francesco Orfeo Disano, di Augusta (difeso da Salvatore Perrone). Il 13 agosto di 8 anni fa, gli aggressori, che erano cinque, aspettarono la vittima all'uscita della "Grotta Saracena", un locale notturno dell'epoca, a bordo di una monovolume Crysler. All'altezza del ponte che immette sul lungomare di Brolo, Natoli, che era a bordo di un fuoristrada, fu tamponato; quindi, gli aggressori ruppero a colpi di mazza i vetri del mezzo e gli esplosero contro alcuni colpi di pistola 7,65, attingendo la vittima ad una gamba. Immediatamente dopo l'agguato, le forse dell'ordine arrestarono Gaetano Anzalone, all'epoca quarantenne; alcuni mesi dopo, grazie alla collaborazione dello stesso Natoli, al monitoraggio dei tabulati telefonici e soprattutto al ritrovamento di un pezzo di paraurti posteriore della monovolume, i Carabinieri di Patti individuarono anche Antonino Ricciardello, 30 anni falegname, e Francesco Orfeo Disano, 36 anni, carrozziere di Augusta. Per gli inquirenti fu subito chiaro che l'agguato s'inseriva nell'acerrima rivalità tra bande motociclistiche, gli "Hell's Angels", "Angeli dell'inferno" ed i "Bandidos", gruppo al quale appartenegono gli aggressori, mentre Natoli apparterrebbe al gruppo avverso. Secondo le forze dell'ordine, "le bande sulle due ruote hanno regole interne molto ferree e, spesso, quando entrano in contatto tra loro, si scontrano ferocemente". Così sarebbe accaduto pure a Brolo la notte del 13 agosto 2006, quando Tindaro Giuseppe Natoli, riconosciuto dai suoi aggressori come appartenente alla banda motociclistica avversa, fu affrontato dal commando. Gli avvocati difensori dei tre imputati hanno già preannunciato il ricorso in appello.
Caricamento commenti
Commenta la notizia