MESSINA. Via dal Pala Nebiolo in cerca di fortuna mentre c'è chi chiede la chiusura definitiva del Pala Nebiolo. Nella struttura del rione Annunziata restano 277 migranti: 250 nelle tende del campo da baseball 27 all'interno del Pala Nebiolo. Solo 11 le donne. Sono andati via 185 dei 266 immigrati giunti nella tarda serata di giovedì scorso. Sono andati via tra venerdì sera e ieri mattina. In tasca un foglio di riconoscimento provvisorio e la ricevuta di avvenuta richiesta di asilo politico. Secondo le leggi internazionali possono girare liberamente sul territorio italiano. E loro hanno scelto di andare a cercare fortuna in aree più ricche, al nord.
Gli ultimi a partire sono stati i siriani, un centinaio e i palestinesi, 50 in tutto: un nutrito drappello che faceva parte dell'ultimo sbarco. Restano in città negli ospedali le sei donne in stato di gravidanza, la diciassettenne nigeriana classificata come minore non accompagnata, alcune famiglie ospitate da istituti religiosi. A richiedere asilo mercoledì scorso erano stato duecentossantasei migranti, mettendo a dura prova la capacità ricettiva del Pala Nebiolo e di tutta la struttura d'emergenza allestita all'Annunziata. C'erano neonati, minori non accompagnati, donne, donne in stato di gravidanza famiglie intere scappate dalla loro terra. Tutti uniti da un comune denominatore: la fuga dalla guerra e dalla fame.
Intanto, sul Pala Nebiolo, interviene Sel che chiede l'immediata chiusura della struttura. "Dopo ben due ispezioni al Pala Nebiolo di Messina - scrive Sinistra ecologia e libertà - con il deputato Erasmo Palazzotto, Sel Messina, con la coordinatrice provinciale Daria Lucchesi, ribadisce, dopo i nuovi drammatici sbarchi di migranti, la necessità di chiudere il Pala Nebiolo, completamente inadeguato. Occorre trovare un luogo più adatto per garantire un'accoglienza dignitosa e rispettosa dei diritti umani. Il Pala Nebiolo è oggi al collasso. Come abbiamo ripetuto più volte, dopo aver visitato il Centro, questa struttura è inadeguata: le condizioni igienico-sanitarie sono drammaticamente precarie e la struttura fatiscente".
Anche il candidato alle elezioni Europee della lista Tsipras, Antonio Mazzeo, si schiera con i migranti che fuggono dai Centri. Come nel capoluogo. "Fuggono da strutture inidonee, superaffollate, sporche - scrive Mazzeo - si lanciano dalle finestre, scavalcano muri, percorrono strade e autostrade. Per continuare a vivere, sognare e sperare che un altro Mondo è possibile. Io sto con le nostre sorelle e i nostri fratelli venuti da Sud. Sto con le loro fughe, per le loro fughe - sostiene Mazzeo - perché hanno il diritto a sottrarsi al controllo delle brutali polizie europee, alle loro inutili burocrazie, ai famelici signori dell'accoglienza-business". Mazzeo si è schierato i movimenti che dicono no alla militarizzazione del Mediterraneo "Che si oppongono alle guerre ai migranti e alle migrazioni, che puntano l'indice contro l'Operazione Mare Nostrum. Dodici milioni di euro al mese sperperati - secondo il giornalista-scrittore - per arricchire il complesso militare-industriale-finanziario transnazionale e violare norme costituzionali e giuridiche e diritti umani e di cittadinanza".
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