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Acquedotto di Patti, i precari critici con il Comune

PATTI. Otto dipendenti in servizio alla centrale di sollevamento hanno espresso il loro malcontento, con una lettera indirizzata all’amministrazione e al consiglio comunale, dopo la rimodulazione dell'orario di lavoro che garantiva sino alla scorso 31 marzo il servizio di custodia e manutenzione in modo continuativo, mentre adesso la centrale rimane incustodita in alcune fasce orarie.

«Al fine di evitare interruzioni inerente l’erogazione di acqua alla cittadinanza - spiegano - riteniamo doveroso mettere in evidenza alcuni aspetti di carattere tecnico da non sottovalutare sino all’annunciata automatizzazione della centrale di sollevamento acquedotto, Pozzi Timeto».

Gli otto dipendenti, quattro lavoratori Asu e altrettanti contrattisti, Nunzio Scaglione, Orazio Conti, Claudio Poporobba, Pietro Gulletta, Enrico Sofìa, Paolo Galati, Mauro De Benedettis e Antonino Gatani, nella nota spiegano il perché della loro presa di posizione elencando alla popolazione a che cosa si va incontro. In particolare si evidenzia che i servizi di custodia e manutenzione presso la centrale di sollevamento alla luce della riduzione delle ore lavorative non possono essere garantiti in modo adeguato, esponendo la cittadinanza a disservizi nell’erogazione dell’acqua e l’Ente ad ingenti danni causati dall’eventuale interruzione e sbalzi di tensione d’energia elettrica.

«Tali inconvenienti - affermano -, nel mese di aprile sono stati evitati solo grazie al senso di responsabilità da parte nostra. In particolare la notte del 16 aprile, le continue interruzione di energia elettrica presso la centrale avrebbero causato ingenti danni alle pompe di rilancio e relativa mancanza di erogazione di acqua per un arco di tempo indefinito qualora gli operatori avessero interrotto il servizio nell’orario notturno, come previsto dalla riduzione dell’orario di lavoro. Analoghi imprevisti si sono verificati anche il pomeriggio del 25 aprile, normalizzati grazie al breve arco di tempo di scopertura del servizio. Nonostante tale disponibilità, frutto di doveroso attaccamento al lavoro ed efficienza dei servizi resi e della dichiarata rinuncia dei dipendenti contrattisti dei salari accessori relativi a turnazioni e festivi qualora venisse ripristinata l’integrazione salariale, nessun riscontro ad oggi è pervenuto agli scriventi».
Sulla delicata questione ecco la risposta dell’assessore all’Acquedotto, nonché vicesindaco, Nino Lena.

«La scopertura degli orari è soltanto nelle ore notturne ed in particolare la domenica e festivi dalle 22 alle 7 di mattina, mentre negli altri giorni la scopertura è dalle 2 sino alle 7 di mattina - dice -. Tra l’altro in quelle cinque ore, il consumo dell’acqua si riduce tantissimo, per cui anche se dovesse verificarsi una interruzione di energia elettrica, l’addetto che arriva alla 7 può manualmente ripristinare il tutto. Tra l’altro attraverso i nostri elettricisti stiamo provvedendo ad apportare dei correttivi in tutto l’impianto, in attesa dell’automatizzazione dei pozzi. Il problema – conclude Lena - è nato in quanto il comune non ha la disponibilità economica per poter affrontare l’onere della corresponsione dell’integrazione».

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