MESSINA. La giunta comunale ha approvato lo schema di regolamento per la procedura di cremazione. Intanto si è completato il collaudo del forno. A giugno si potrebbe partire.Trecentottanta euro per cremare le spoglie del proprio congiunto. Per poi seppellirle nelle cellette riservate alle urne cinerarie, spargere la cenere in mare portarla casa, seppellirle nel proprio giardino o spargerle in alcune zone dove è consentito sui colli. La rivoluzione al cimitero sta per iniziare. La giunta comunale presieduta dal sindaco Renato Accorinti ha approvato il regolamento per la cremazione. La parola adesso spetta al Consiglio comunale che dovrebbe approvare nelle prossime settimane. A quel punto l'impianto, che ha ricevuto il certificato di collaudo e l'autorizzazione dell'Azienda sanitaria provinciale e dell'Agenzia regionale per l'ambiente, potrà partire a pieno regime.
Il forno crematorio è costato circa tre milioni di euro ed attende di entrare in funzione dal 2004. Un lungo iter autorizzativo che si è concluso solo pochi mesi fa. Poi le prove ed il collaudo definitivo. Per il monumentale ed i 18 cimiteri suburbani, l'entrata in funzione del forno, è una grande vittoria. Nel deposito del gran camposanto, a causa della carenza di posti, ci sono tra le trecento e le cinquecento salme in attesa di degna sepoltura. La situazione igienico sanitaria, specie adesso che si attende l'arrivo della bella stagione e quindi del caldo, è ai limiti della sostenibilità. Ci sono già una cinquantina di istanze per la cremazione.
Il Comune però intende incrementare il numero di richieste proponendo ai parenti dei defunti la pratica della cremazione ormai autorizzata anche dalla chiesa. L’emergenza del deposito sarebbe stata determinata anche dall’alto numero dei decessi degli ultimi mesi: 484 solo nei primi due mesi del 2014 contro i 2208 di tutto il 2013. Le salme in deposito due mesi fa erano 574: 148 hanno già i posti dove essere tumulate, 96 hanno ricevuto l’intimazione di sepoltura. In pratica o scelgono e comprano un posto nei prossimi 15 giorni o vanno in campo comune; 120 non avendo dato alcuna indicazione stanno per ricevere lo stesso avviso. Cinquanta, e questa è una grossa novità, hanno scelto la cremazione e attendono l’attivazione dell’impianto prevista tra circa un mese.
«Dobbiamo incrementare - continua a sostenere da mesi il direttore dei cimiteri Domenico Manna - la pratica dell’inumazione cioè della sepoltura nei campi comuni e di Arimatea. È una pratica molto in voga in tutti i paesi europei. Invece della tomba in muratura o della cella, la salma viene interrata. Dopo dieci anni i resti vengono trasferiti nella celletta ossaria che i parenti possono comprare con pochi soldi nel momento dell’inumazione. Un altro passo in avanti sarà compiuto comunque con le cremazioni. Per noi sapere che i parenti di cinquanta defunti hanno già chiesto la cremazione è un grande successo. Significa che anche questa pratica è destinata a svilupparsi. E a giugno il forno sarà attivo».
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