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Ospedale di Patti, "Il reparto di Ginecologia non è a rischio"

L’annuncio di Magistri: «Dalla prossima settimana, il dirigente del reparto di Chirurgia del Fogliani di Milazzo, sarà al Barone Romeo, in giorni stabiliti, per svolgere regolari sedute operatorie nel presidio ospedaliero pattese»

PATTI. L’ospedale di Patti non rischia di venire depotenziato. Lo conferma il commissario straordinario dell’Asp 5 Manlio Magistri: «Non c’è in atto nessun depotenziamento del reparto di ginecologia e ostetricia del “Barone Romeo” che tra l’altro rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’intera Asp 5 di Messina. Il trasferimento dell’attuale primario Bruno Magliarditi, dipende dal fatto che è stata accettata la sua richiesta di fare ritorno presso l’omologo reparto di Milazzo lasciato lo scorso mese di marzo dove svolgeva analoga funzione. A tal proposito posso annunciare che in attesa dell’imminente concorso il suo posto sarà ripreso da Sebastiano Caudullo, che peraltro lo ha diretto per due anni a scavalco con quello di Taormina, e da Umberto Musarra». Il commissario Magistri stronca così sul nascere qualsiasi strumentalizzazione che spesso accompagnano queste decisioni. «Inoltre, ad ulteriore testimonianza che non c’è in atto nessun depotenziamento – prosegue Magistri – posso confermare che già sin dalla prossima settimana, sarà operativa la presenza in Chirurgia, del dirigente dell’omologo reparto del “Fogliani” di Milazzo, Pino Cimino, in giorni stabiliti della settimana, per svolgere regolari sedute operatorie nel presidio ospedaliero pattese. Tutto ciò in attesa che da parte del competente assessorato regionale arrivi l’autorizzazione per la nomina del nuovo primario per dirigere quest’altro settore portante dell’ospedale. Sto invece trovando qualche difficoltà, ma spero di riuscire nel più breve tempo possibile, a risolvere anche la situazione che si è venuta a creare nel reparto di Otorinolaringoiatria, dove da oltre due mesi non si possono più effettuare degli interventi. A tal proposito mi sto adoperando per trovare un’altra unità medica in modo da risolvere al più presto questa problematica evitando il trasferimento in altre strutture che creano tra l’altro notevoli disagi agli utenti. Cosa questa che non condivido assolutamente, dato che non comprendo perché ad effettuare ciò debbono essere quest’ultimi e non i medici dei vari ospedali vicini, quando si avverte tale necessità». Altri punti portanti che emergono nel corso dell’intervista per quanto riguarda la struttura sanitaria pattese è la prossima riorganizzazione dei reparti del laboratorio di analisi e del centro di medicina trasfusionale. «Il tutto – conclude Magistri – in modo dare un assetto definitivo a questo presidio ospedalieri che è anche un punto di riferimento di una vasta area tirrenica e nebroidea». In effetti, Patti, tra l’altro comune capofila del Distretto sanitario D30, che abbraccia 14 comuni, rappresenta grazie anche alla sua posizione strategica il punto centrale per tutto il suo vasto comprensorio.

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