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Capo d'Orlando, lavori per il porto: «superato» pure l’ultimo ostacolo

C’è la concessione demaniale: si possono avviare i cantieri

CAPO D'ORLANDO. Sarà l’Eurovega a procedere nelle prossime settimane al ritiro della concessione demaniale che permetterà l’inizio ufficiale dei lavori di completamento del porto di Capo d’Orlando. La decisione è maturata dopo che il sindaco Enzo Sindoni ha inviato una lettera all’azienda chiedendo di stringere i tempi, visto che ormai non ci sono più ostacoli per portare a compimento la più antica e celebre incompiuta dei Nebrodi. L’arrivo della concessione, comunque, oltre ad aprire il porto alle ruspe ed ai mezzi per l’ultimazione dell’opera, servirà anche a programmare le fasi del cantiere in modo da salvare anche la stagione estiva a pescatori e diportisti che potranno tornare ad utilizzare pontile galleggiante e parti del bacino che rimarranno di volta in volta liberi. L’impresa, dal canto suo, ha già messo sul tavolo le due fidejussioni bancarie per un milione e 200.000 euro che rappresentavano l’ultimo passaggio burocratico per iniziare ad operare dopo il via libera da parte di Bruxelles (arrivato qualche giorno prima di Natale) al finanziamento statale di 20 milioni di euro per coprire la parte pubblica della spesa complessiva che si aggirerà sui 48 milioni. La società di progetto avrà ventiquattro mesi di tempo dall’inizio del cantiere per consegnare l’opera. Con l’inizio dei lavori, che cominceranno dal dragaggio della parte di bacino portuale attualmente insabbiata, il comune conta anche di prelevare una parte di deposito per spostarla sul litorale di San Gregorio, attualmente colpito dal fenomeno dell’erosione. Insomma verrebbe scarica una parte della sabbia tolta nella zona compresa tra il “Miramare” e lo “scoglio Garibaldi”, mentre un piccolo intervento potrebbe interessare anche il tratto sottostante la Tartaruga. Rispettando le scadenze, tra un paio d’anni Capo d’Orlando metterà a disposizione 560 posti barca che, con le tante opere a terra, deve far da volano allo sviluppo di un comprensorio più vasto che intorno al porto può programmare parte del suo rilancio.
Obiettivo raggiungibile soprattutto con gli investimenti dei privati a tutti quei servizi che potranno decollare intorno ad un’opera del genere. Alberghi, agriturismi, attività di terziario che possono essere collegati ad i movimenti che il porto garantirà.

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