PATTI. Nonostante la situazione di estremo pericolo fosse nota da parecchio tempo, adesso scatta l'allarme generale nella zona costiera di contrada Playa ed in particolare in quella del Feliciotto. Le continue mareggiate hanno asportato altro terreno alla costa nelle zone adiacenti alla foce del Timeto.
Il costante e progressivo avanzare dell'erosione ha infatti intaccato le fondamenta di un capannone, che fino a qualche tempo fa ospitava un cantiere nautico con oltre trenta dipendenti. Inoltre, nelle immediate adiacenze vi è il depuratore comunale per il quale adesso la situazione diventa estremamente pericolosa. «Occorre assolutamente ed urgentemente intervenire immediatamente - dice l'ex responsabile della locale protezione civile, Nino Lo Iacono - in modo da salvaguardare tutta l'area e nello stesso tempo ripristinare a medio termine quella che fino a venti anni addietro, era la circonvallazione esterna, che serviva come snodo di collegamento fra la stazione turistica di Marina e la statale 113, consentendo tra l'altro di evitare l'attraversamento del centro della città».
Presso l'assessorato regionale al territorio esisteva fino a qualche anno fa, un progetto organico sul quale erano individuate le priorità come zone R4, fra le quali vi era anche la fascia costiera in questione, ma non si capisce perché non si da seguito con un progetto organico ed un intervento che potrebbe diventare di somma urgenza. In pratica bisogna programmare un apposito studio progettuale, che prevede la rifioritura dei pennelli in pietra naturale, il rinsaldamento delle barriere radenti e il conseguente auspicabile ripascimento del litorale. Quindi, ripristinare la viabilità che collegava il centro alla zona del Feliciotto, Case Nuove Russo e per i servizi in rete, ovvero l'acquedotto per Mongiove.
Il sindaco Mauro Aquino spiega che «il Comune ha presentato negli anni scorsi dei progetti di ripascimento in difesa del litorale che vanno dal torrente Montagnareale al Galice. Aspettiamo adesso di ottenere le risorse da parte dell'assessorato al Territorio. Mi auguro che la Regione voglia autorizzare e spingere la spesa di fondi europei in questo senso. Per quanto riguarda la procedura d'urgenza - conclude Aquino - le competenze sono della protezione civile provinciale e regionale, mentre l'intervento a medio e lungo termine, che poi dovrebbe essere quello definitivo tocca all'assessorato regionale territorio e ambiente».
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