CAPO D'ORLANDO. Numeri, delibere, atti e supporti informatici. Una carpetta voluminosa quella che il sindaco Enzo Sindoni ha consegnato ieri mattina all’opinione pubblica per smontare gli attacchi dell’opposizione sulla questione rifiuti in città. “Una prima conferenza - ha detto il primo cittadino- per mettere sul tavolo gli atti e per eliminare il campo da accuse gratuite, dicerie e attacchi privi di fondamento”. Piatto forte, ovviamente, il costo del servizio e le ordinanze con le quali per il momento viene garantita la raccolta e lo smaltimento dell’immondizia. “Nessuna gara d’appalto può essere bandita dal comune finchè la Regione non darà via libera agli Aro. E lo dimostrano le ordinanze in tutti e 33 i comuni dell’ex Ato 1. Per quanto riguarda il nostro Ambito con i comuni con quali ci siamo consorziati, è già pronto da diverse settimane e tocca a Palermo esitarlo. Quindi, se ritardi ci sono- ha aggiunto Sindoni- sono quelli di un governo regionale molto più vicino all’opposizione che a me”. Sui costi Sindoni ha contestato le cifre presentate nei giorni scorsi da Paese Parallelo.
“E’ ridicolo dire che nel nostro paese si pagano oltre 220 euro a cittadino perché la media non può essere fatta sul costo generale ripartito per i residenti - ha detto-. Va fatta sulle utenze domestiche (visto che il 40% lo pagano le attività economiche e commerciali). Quindi la cifra esatta è di 132,45 euro ad abitante, in linea col resto d’Italia”. “Pagare meno- ha detto poi Sindoni- è il nostro obiettivo ma ci va dato atto di aver ridotto le bollette e si paga meno nonostante le nuove imposte statali inserite nelle fatture. La nostra scelta politica è quella di far calare ancora le tariffe puntando sull’aumento della differenziata e non attraverso il tagli dei servizi che vengono resi alla nostra città o licenziamenti di personale”.
Una stilettata anche per il presidente dell’associazione Paese Parallelo che nei mesi scorsi ha contestato il vecchio piano d’ambito che determinò le tariffe dell’Ato. “Librizzi- ha detto Sindoni- ha legittimamente percepito parcelle da legale per difendere, per conto dell’Ato, quel piano che ora contesta mentre dimentica che alcuni servizi che incidono sui costi, come lo spazzamento, li deliberò il consiglio comunale di cui un suo parente era presidente. Non contesto quelle decisioni ma contesto che adesso cerchino di spostare su di me il peso di quelle scelte”.
Infine una stoccata sui costi del servizio dopo gli affidamenti che dureranno sino ad agosto. “Ci dicono che da noi il taglio sul vecchio appalto è del 6% ed altrove del 25%- ha concluso il sindaco- solo perché in altri centri lo calcolano solo sulla parte trattabile del servizio, escludendo i costi fissi di personale e discarica. Il nostro 6% è su tutto e quindi, se lo rapportassimo agli altri, abbiamo tolto quasi il 40%.”
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