SANT'AGATA DI MILITELLO. L’ennesima bozza del piano di riorganizzazione sanitaria in Sicilia, presentato ieri dall’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, che dovrebbe superare l’esame della commissione regionale sanità, prima di passare all’approvazione del Governo regionale, andrà a penalizzare sempre più l’ospedale della città. Sono rimasti solo 60 i posti letto per acuti (destinati a pazienti che manifestano forme di malattia più gravi) dell’ospedale di via Medici, ed altri 12 posti letto sono destinati ai ricoverati in day hospital. Nessun aumento previsto. “Siamo indignati, come medici professionisti e come cittadini che vantano il diritto alla salute”, commenta lo specialista cardiologo, Salvatore Oriti e tutti i componenti del comitato spontaneo in difesa dell’ospedale della città. Per salvare 37 ospedali di provincia dalla mannaia del decreto Balduzzi, che fissava la chiusura delle strutture con meno di 120 posti letto,l’assessore Borsellino aveva stabilito l’accorpamento dei piccoli presidi che sarebbero diventati «Ospedali riuniti». In provincia di Messina, invece, era prevista la nascita due Ospedali riuniti: Milazzo-Barcellona-Lipari e Sant’Agata-Mistretta. Ma le prospettive non sono incoraggianti perché l’ospedale di Mistretta avrebbe assegnati 19 posti indistinti ( pazienti acuti e ricoverati day hospital) che sommati ai ai 72 posti letto del nosocomio di Sant’Agata superano di una unità la soglia 90, ben lontana da quella indicata dal decreto Balduzzi.
Ha ragione a sentirsi indignato lo specialista cardiologo Salvatore Oriti, affermando di assistere al progressivo declassamento dell’ospedale, destinato a diventare una struttura fantasma e non un fondamentale presidio sanitario di un territorio con circa 100.000 residenti. Nel reparto cardiologia i posti letto da 8 sono stati ridotti a 4 più altri due destinati ai ricoverati del day hospital. “Si sperava che presto nell’ospedale della città sarebbe diventata operativa l’Utic,unità terapia intensiva coronarica nel reparto di cardiologia, dove di fatto è funzionante con la presenza di due specialisti cardiologi nell’arco delle 24 ore, ma con la prospettiva di 4 posti letto, uno da assegnare alla terapia intensiva risulta incongruente”. Nunziatina Di Marco, anestesista rianimatrice, indica la necessità di dotare l’ospedale di almeno due posti di terapia intensiva, presidi necessari per affrontare le emergenze urgenze. L’unica nota incoraggiante è che il reparto di medicina ha visto elevato il numero dei posti letto, 14 più 2 day hospital. L’aumento dei posti letto nel reparto medicina farebbe riferimento al decreto dell’assessorato regionale alla Salute, che ha riconosciuto l’ospedale della città come centro Spoke di riferimento di secondo livello per il trauma center, e soprattutto centro di primo livello nella rete dello ictus–stroke.