PATTI. Cinque anni di reclusione sono stati inflitti, dal Tribunale di Patti (presidente Maria Pina Lazzara, a latere Molina e Mandanici) ad un uomo di 66 anni di San Piero Patti, difeso dall'avvocato Nino Favazzo del Foro di Messina, accusato di violenza e di tentata violenza sessuale, estorsione; è stato invece assolto dal reato di lesioni perché il fatto non sussiste. Lo stesso, inoltre, è stato condannato al pagamento di 1.500 euro di multa ed al risarcimento dei danni, nei confronti della vittima, da quantificarsi in separata sede.
Per l'imputato, infine, è scattata anche la condanna di interdizione perpetua dai pubblici uffici e, legalmente, interdetto, per la durata della pena e l'obbligo di liquidare alla vittima anche una provvisionale immediatamente esecutiva, di dieci milioni di euro. I fatti sarebbero avvenuti in un periodo compreso tra gli ani 2000 e 2006, a Patti e la vittima, una donna pattese in stato di inferiorità fisica e psichica che, nel processo penale si è costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Giuseppe Tortora. Assieme al principale imputato, con le stesse accuse,era stato rinviato a giudizio anche il figlio di questi, difeso dall'avvocato Gianfranco Spanò che, però, il collegio giudicante ha assolto per non aver commesso il fatto.
La vicenda, come accennato prima, è durata diversi anni ed ha avuto il suo epilogo nel 2006, solo quando la donna, stanca di subire le violenze, ha deciso di denunziare tutto alle forze dell'ordine che, durante le indagini, hanno potuto accertare che quanto contenuto nella denunzia rispondeva al vero.