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Messina, maxisequestro di tonno pescato illegalmente

MESSINA. Quattro esemplari di tonno rosso, per un peso di circa 760 chilogrammi sono stati sequestrati dai militari marittimi della Guardia Costiera al termine di una tempestiva operazione svoltasi nella zona portuale di località ”Piana”. L’operazione messa in atto sabato notte, coordinata dal tenente di vascello Alfredo Ciociola, ha visto impegnati i militari della sede circondariale della città che si sono accorti della concomitante azione tra un automezzo attrezzato con cassone frigo che procedeva sulla litoranea cittadina e diretto nell’area portuale , e l’arrivo dal mare di un motopeschereccio diretto alla banchina del molo di sopraflutto.


Subito è scattata l’operazione di controllo da parte dei militari del “Circomare”, ma l’azione fulminea dell’equipaggio del motopeschereccio sospetto è stata quella di dileguarsi per mare. Ad essere intercettato dai militari è stato il conducente dell’autofrigo, fermato sul ponte che attraversa la foce del torrente “Cannamelata” , che durante l’ispezione hanno rinvenuto all’intermo del cassone i quattro esemplari di tonno rosso , di cui è vietata la commercializzazione (secondo le vigenti normative nazionale e comunitaria) senza il previsto documento di cattura, “BCD”.
Dal 31 maggio dello scorso anno il direttore generale alla Pesca, ha diramato il decreto contenente norme più restrittive, ancora in vigore, con il provvedimento di divieto assoluto della cattura accessoria ( by catch) di tonno rosso, avvertendo i pescatori che non rispetteranno il divieto, salvo reati più gravi, della sanzione con il pagamento di 12 mila euro, e sarà solo tollerata la cattura accidentale del tonno rosso, a condizione che il pesce rimanga vivo e rigettato subito in mare. Il conducente e proprietario dell’autofurgone frigo i militari della guardia costiera hanno elevato una sanzione complessiva di 5.500 euro per aver tentato di commerciare illegalmente gli esemplari di tonno rosso, di cui non risultava la tracciabilità della cattura e della provenienza. I tonni sequestrati sono stati trasportati in un deposito attrezzato di Torrenova e venduti all’incanto.

Spesso la cronaca riporta quintali di tonno sequestrati dagli organi competenti (a giugno dello scorso anno l’operazione della locale guardia costiera ha portato al sequestro di 8 tonni per complessivi 138 kg) e per i piccoli pescatori che, non potendo superare la propria quota pesca per norme europee, ed essendo il tonno specie protetta, pescando oltre i quantitativi previsti, la loro attività diventa illegale. Detta in sintesi: i tonni nel Mediterraneo ci sono, ed in abbondanza, ma con le norme comunitarie vigenti ancora una volta vengono favorite le lobby a livello mondiale,a discapito delle piccole economie marinare, rase al suolo da una politica monopolistica e sostenitrice delle grandi imprese.

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