SANT'AGATA DI MILITELLO. Contrariati e spazientiti sono rimasti i pazienti che ieri mattina si sono recati nella nuova sede del “PTA”, presidio territoriale assistenza, per farsi curare dai medici dell’ambulatorio di Odontoiatria, ed hanno appreso che per farsi curare dovevano trasferirsi a Tortorici nei locali dell’ambulatorio dell’ASP. Molti di loro volontariamente hanno preferito ritornarsene a casa senza aver effettuato alcuna prestazione medica specialistica perché mancavano le condizioni di sicurezza a causa di un guasto che aveva reso inutilizzabili l’apparecchiatura monoblocco predisposta per gli interventi.
Lo specialista odontoiatra Francesco Bucalo, come da disposizione impartita dal responsabile del distretto sanitario ieri mattina si è recato a Tortorici, nei locali dell’azienda sanitaria dove ha svolto la sua attività professionale. Molti pazienti erano stati avvertiti delle nuove disposizioni dettate dall’ emergenza, e riguardanti la chiusura dell’ambulatorio del PTA. Ma numerosi pazienti non erano stati rintracciati per poter essere avvisati telefonicamente, ed ieri mattina erano in molti a protestare davanti la porta d’ingresso del PTA, lamentando gli inutili disagi affrontati per essere presenti all’appuntamento prenotato con lungo anticipo di tempo. “Le ore di specialistica odontoiatrica sono poche, rispetto al gran numero di pazienti in elenco, e per molti di loro i tempi d’attesa sono di oltre un anno”, ha recentemente sostenuto il dottor Domenico Buggè che con il collega Francesco Bucalo svolge il servizio nell’ambulatorio di odontoiatria del PTA. Oggi pomeriggio si registrerà l’identica protesta di ieri mattina, con molti pazienti che dietro la porta d’ingresso dell’ambulatorio aspetteranno invano , l’arrivo dello specialista odontoiatra, Domenico Buggè, che proseguirà il suo servizio nell’ambulatorio di Tortorici. In merito al disservizio creatosi il rappresentante provinciale del sindacato di categoria della Cisl, Calogero Emanuele, ritiene che la chiusura dell’ambulatorio non sia dovuta ad un guasto tecnico , ma dipenda da un problema di carattere igienico sanitario dei locali, come segnalato in passato dal dottor Buggè, presidente della federazione provinciale medici, inconvenienti generati dalla carente manutenzione dell’impianto idrico.