MESSINA. L'ispettorato del lavoro avvia accertamenti sull'Università e sul controverso rapporto tra il vecchio Cus Messina e Unimesport. Sanzioni amministrative per oltre due milioni sono state inflitte all'ateneo. Sanzioni che però si sono ridotte dopo alcune controdeduzioni a circa 390 mila euro. Ed è in corso un'indagine della procura. Ma andiamo per ordine.
La vicenda parte sempre da quei famosi cinque impiegati del Cus Messina che, stanchi di vedersi passare sotto al naso soldi ed altri lavoratori si sono rivolti alla procura e all'ispettorato del lavoro. Al centro di una denuncia l'ingaggio da parte dell'ex cus messina, oggi fallito e affidato a un liquidatore, di un'ottantina di lavoratori che prestavano servizio negli impianti di unimesport. Il vecchio cus si occupava dei rapporti con i lavoratori, l'università pagava, gli impiegati del vecchio cus che aveva una montagna di debiti, restavano a bocca asciutta. Era il periodo in cui governava l'ex rettore Franco Tomasello. La procura, come da prassi, ha aperto un'indagine che è ancora in corso.
Ma quel rapporto controverso con il vecchio cus nel febbraio del 2013 si interrompeva. Di mezzo c'è anche la parentesi dei campionati universitari e l'esercito di creditori rimasti gabbati perché il vecchio cus intanto falliva. Nasceva un nuovo cus a cui venivano ufficialmente affidati gli impianti dell'annunziata. Un nuovo Cus "pulito" dal punto di vista economico che non riconosce alcun debito del passato e riparte da zero.
Nei giorni scorsi alle porte dell'università e di Unimesport, ha bussato l'ispettorato del lavoro che contesta la somministrazione irregolare di lavoro.
L'università e unimesport avrebbero aggirato le leggi in materia di contratti evadendo contributi e imposte. La sanzione amministrativa inflitta avrebbe superato abbondantemente i due milioni di euro. "Solo che il conteggio - spiegano dall'ateneo - considerava il rapporto tra università e vecchio Cus ancora in atto". E quindi la sanzione era esagerata. Visto che il vecchio Cus governato dal commissario Cama non esiste più da oltre un anno la sanzione si sarebbe ridotta sino a 390 mila euro. Esiste sempre la possibilità di presentare un ricorso. E. P.