CAPO D'ORLANDO. Risultato inatteso ma soprattutto importante per spostare sull’ottimismo le lancette della fiducia degli operatori. Il turismo è tornato a crescere in maniera rilevante lo scorso aprile dopo mesi di difficoltà collegati alla crisi di un settore che non è riuscito mai a rivolgersi ai mercati esteri (gli unici che garantiscono ancora un buon flusso di vacanzieri) e quindi risentendo delle difficoltà economiche dei nostri connazionali. Il consueto monitoraggio mensile dell’Ufficio turistico regionale, però ha fatto segnare un deciso cambio di rotta che si può collegare soprattutto al settore delle “casa vacanza” dei bed &breakfast. I numeri dicono che in aprile la città ha fatto toccare un clamoroso +60% di presenze negli esercizi extralberghieri compensando il lieve calo registrato dagli alberghi. Un saldo complessivo di +9% negli arrivi e +13% nelle presenze (ovvero il numero di arrivi per quelli di permanenza). Un migliaio complessivamente i vacanzieri censiti in città con un 20% di ospiti provenienti dall’estero. Dati che invitano all’ottimismo e che possono essere il segno di una volontà di riprendere la marcia anche con offerte più competitive. In quest’ottica si inquadra anche il calo dei prezzi immobiliari (clamorosamente cari) che sono stati spesso alla base delle chiusure di numerose attività commerciali. Da un anno circa, ed in special modo negli ultimi mesi, il costo a metro quadro degli appartamenti non nuovi ed in pieno centro è sceso addirittura sulla soglia dei 1500 euro contro i 2500 di prima mentre per quanto riguarda quelli di nuova costruzione, il prezzo non supera i 3000 euro contro i 4000 ed addirittura i cinque mila euro di qualche anno fa. Se poi si esce dal centro e si va in periferia il “vecchio” si colloca addirittura sui 1200 euro, prezzo impensabile sino a qualche tempo fa. La diminuzione dei prezzi sta sortendo l’ effetto di muovere il mercato che comincia a mostrare qualche segno di ripresa. Non sfugge alla crisi del mattone a Capo d’Orlando anche il mercato immobiliare dei negozi che da circa un anno sta vivendo uno stravolgimento delle strategie di vendita. La città paladina che con le sue mille licenze è sempre stata la capitale dei Nebrodi dello shopping, sta vivendo un momento particolare nel panorama del terziario. Tempo fa un magazzino nel centro città, nell’isola pedonale o nelle strade adiacenti, poteva costare di fitto anche 1200/15000 euro al mese per soli cento metri quadri ora si parla di 600/700 euro al metro quadro.