Messina

Venerdì 27 Dicembre 2024

Comune di Messina: il dissesto finanziario si può ancora evitare

MESSINA. Il dissesto finanziario del Comune di Messina può essere ancora evitato. Ieri pomeriggio, in commissione bilancio, si era temuto il peggio e cioè  che non ci fosse più la possibilità di aderire al piano di rieqilibrio decennale. Cioè alla possibilità di spalmare i debiti sino al 2024. A fare saltare dalla sedia i membri della commsisione e gli stessi revisori dei conti era stato il contenuto dell'articolo 243 bis del testo unico sugli enti locali. La legge, in pratica, escludeva che potessero ricorrere al piano di riequilibrio decennnale quelle amministrazioni che avevano ricevuto una diffida da parte della Corte dei conti con tanto di contestazioni e indicazioni perentorie. Condizione in cui si trova proprio il Comune impallinato dalla magistratura contabile il 14 aprile scorso. A palazzo Zanca si era creato il panico tanto che qualche consiogliere come Pero Adamo di fratelli d'Italia aveva chiesto all'amministrazione di alzare bandiera bianca e di chiedere un parere ad un esperto sulle conseguenze della dichiarazione di dissesto. Invece da un maggiore approfondimento effettuato in nottata dagli stessi revisori presieduti da Dario Zaccone è emersa un'altra verità: quel decreto è stato superato da un'altra legge. L'impossibilità di approvare un piano di riequilibrio finanziario decennale vale solo per quei comuni che hanno ricevuto l'intimazione dal prefetto di dichiarare il dissesto. Cosa che non è avvenuta. Resta comunque difficilissima la situazione economica del Comune. Per approvare il piano di riequilibrio, spiegano i revisori c'è tempi sino al 2 settembre. E restano poi le prescrizioni della Corte dei conti che il 14 aprile scorso ha dato al Comune sessanta giorni di tempo che scadranno appunto il 14 giugno per ottemperare ad una serie indicazioni. Prima tra tutte la sistemazione dei conti. Il Comune prima di effettuare spese che non siano urgenti ed indifferibili dovrà colmare uno squilibrio economico che supera i 117 milioni. Proprio per questo è saltata l'organizzazione della notte della cultura.

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