MESSINA. Se non è emergenza ci siamo quasi. Acqua razionata da alcuni giorni a Messina. Ai serbatoi dell'Azienda Meridionale acque, l'azienda che cura la distribuzione idrica e la gestione dei reflui, arrivano circa 220 litri di acqua in meno al secondo. E' diminuita considerevolmente l'acqua che proviene dalla principale fonte di approvvigionamento: l'acquedotto di Fiumefreddo. Da quasi 1000 litri di acqua al secondo, la dotazione standard, all'Amam adesso arrivano poco più di 750 litri. Tutto questo quando è scoppiata la stagione più calda. Così, l'Amam, ha deciso di razionalizzare la distribuzione, prevedendo l'erogazione soltanto dalle sei del mattino alle 16. Ma molte zone della città lamentano il fatto che l'interruzione avvenga molto prima, addirittura in mattinata. Così la riviera nord, ieri e martedì scorso, è rimasta a secco quasi dalle dieci. Chi non ha serbatoi o autoclavi poi si puà affidare solo alle scorte di acqua minerale.
Sul sito istituzionale dell'Amam nessuna comunicazione ufficiale. Ma a confermare la notizia è il direttore generale dell'Amam Luigi La Rosa: "Stiamo valutando la possibilità di approvvigionarci anche altrove". La diminuzione della portata di acqua dall'acquedotto di Fiumefreddo ripropone una vecchia vicenda: quella dell'acquedotto dell'Alcantara che ha chiuso i rubinetti dal 2009. Il motivo è specificato in un vecchio comunicato dell'Amam dell'epoca. Mentre Siciliana acque che gestiva l'Alcantara pretendeva 63 centesimi al litro l'Amam vendeva all'utente finale il prezioso liquido a 35 centesimi. Quell'acqua però adesso sarebbe servita. Il razionamento dell'acqua a Messina non si effettuava da tempo e ricorda i tempi più bui.
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