Messina

Domenica 17 Novembre 2024

Messina, acqua razionata da alcuni giorni L’Amam: «Erogazione per 10 ore»

MESSINA. Acqua razionata da alcuni giorni in città. Diminuita sensibilmente la portata dall'acquedotto di Fiumefreddo. Ai serbatoi dell’Azienda Meridionale acque, l’azienda che cura la distribuzione idrica e la gestione dei reflui, arrivano circa 220 litri di acqua in meno al secondo. Se non è emergenza ci siamo quasi. È diminuita considerevolmente l'acqua che proviene dalla principale fonte di approvvigionamento: l’acquedotto di Fiumefreddo. Da quasi 1000 litri di acqua al secondo, la dotazione standard, all’Amam adesso arrivano poco più di 750 litri. Tutto questo quando è scoppiata la stagione più calda. Così, l'Amam, ha deciso di razionalizzare la distribuzione, prevedendo l’erogazione soltanto dalle sei del mattino alle 16. Ma molte zone della città lamentano il fatto che l’interruzione avvenga molto prima, addirittura in mattinata. Così la riviera nord, ieri e martedì scorso, è rimasta a secco quasi dalle dieci. Chi non ha serbatoi si può affidare solo alle scorte di acqua minerale.
Sul sito istituzionale dell’Amam nessuna comunicazione ufficiale. Ma a confermare la notizia è il direttore generale dell’Amam Luigi La Rosa: «Stiamo valutando la possibilità di approvvigionarci anche altrove». La diminuzione della portata di acqua dall'acquedotto di Fiumefreddo ripropone una vecchia vicenda: quella dell'acquedotto dell'Alcantara che ha chiuso i rubinetti dal 2009. Il motivo è specificato in un vecchio comunicato dell'Amam dell’epoca. Mentre Siciliana acque che gestiva l'Alcantara pretendeva 63 centesimi al litro l’Amam vendeva all’utente finale il prezioso liquido a 35 centesimi. Quell'acqua però adesso sarebbe servita. Il razionamento dell'acqua a Messina non si effettuava da tempo e ricorda i tempi più bui quando non esistevano le lunghe condotte che portano l'acqua da Fiumefreddo e che portavano l'acqua dall’Alcantara. Un'altra fonte è l'acquedotto della Santissima e poi esistono alcuni pozzi che danno comunque una quantità minore. Sull'argomento al Gabinetto del sindaco e all'Amam sono giunte numerorse segnalazioni. «È assurdo - scrive Carmelo Iovieno rivolgendosi al sindaco - che una città di 250 mila abitanti soffra la sete». L’Amam proprio in questi giorni ha fatto scattare l'ennesima crociata contro i morosi. Almeno il cinquanta per cento degli utenti non paga o non è in una situazione di regolarità nel pagamento delle fatture. Da recuperare ci sono diversi milioni di euro. Il recupero crediti è affidata ad una società privata: in questi giorni sono arrivate le prime lettere di recupero bonario, poi scatterà la procedura legale.

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