MESSINA. Al cimitero suburbano di San Filippo, candidato a divenire per grandezza il secondo cimitero cittadino dopo il Gran Camposanto, manca dalla "A alla Z" in termini di servizi, decoro e pulizia e persino di barriere architettoniche non ancora abbattute.
La delusione dei parenti dei defunti è grande e si riaffacciano le lamentele. Centinaia di famiglie, cinque anni fa, sono state illuse dalle solite promesse da marinaio del Comune che, la nuova ala del cimitero dove a fior di quattrini avevano acquistato i loculi per i propri cari, nell'arco di pochi mesi sarebbe stata ultimata con la realizzazione di altri cellari ma soprattutto di un secondo ingresso e dei previsti ascensori di cui ancora non si vede ombra.
I lavori prima bloccati, poi ripresi e successivamente di nuovo sospesi per il solito contenzioso con il Comune che non mandava i soldi all'impresa, da qualche settimana sono ripartiti ma la sfiducia nella gente rimane, arrabbiata anche per la totale mancanza di servizi anche i più banali. L'acqua dai rubinetti delle fontane inizia a sgorgare con difficoltà ed inoltre non si trovano gli attrezzi per provvedere alla pulizia fai da te. Le uniche due scope in circolazione in tutta la nuova ala sono inutilizzabili perché rotte, favorendo degrado e sporcizia intorno alle tombe dei defunti che purtroppo non possono più vedere.
"Ci lamentiamo per i diritti dei nostri cari - protestano alcuni visitatori - questo cimitero doveva diventare un fiore all'occhiello ma in poco tempo è precipitato nell'abbandono". La ripresa dei lavori, che il Comune avrebbe riappaltato affidandoli ad un'impresa di Sciacca, non induce all'ottimismo: "Dicono che per finire l'opera passerà ancora un anno - spiega un visitatore - un tempo abbastanza lungo che potrebbe portare a nuovi contenziosi ed altre brusche interruzioni". Nell'attesa i visitatori sono obbligati a transitare dal cimitero vecchio, che costituisce l'unico percorso per raggiungere la nuova ala costruita in basso, inerpicandosi nell'irta scalinata che divide le due zone cimiteriali. Un disagio destinato all' inizio a durare soltanto pochi mesi ma che continua a prolungarsi ormai da cinque anni.
Preoccupa anche la penuria d'acqua che tra qualche settimana, in piena estate, potrebbe aggravarsi sensibilmente a causa dei problemi che insistono di frequente sulla condotta di Fiumefreddo, rimasta la principale fonte di approvvigionamento in città. Sulla questione è intervenuto nuovamente il consigliere comunale, Giuseppe Santalco, sollevando la necessità urgente di trovare fonti alternative al Fiumefreddo che consentano di scongiurare altre emergenze idriche. Si continua a guardare all'uso della condotta dell'Alcantara, ritenuta da Santalco una risorsa preziosa per il territorio messinese che da un paio di anni ha ripreso a soffrire la mancanza di acqua.