MILAZZO. La prima rata della Tasi a Milazzo si pagherà entro il 16 ottobre e non, come inizialmente previsto, il 16 giugno. La giunta municipale ha istituito il nuovo tributo anche se il provvedimento è ancora al vaglio del commissario straordinario e del Collegio dei Revisori dei Conti. La proposta è quella dell'applicazione dell'aliquota dell'1,7 per mille (massimo applicabile 3,3) sulle prime abitazioni e dello 0,8 sulle seconde abitazioni. La quota a carico degli inquilini è stata fissata al 15 per cento. Entro domani, invece, si dovrà pagare l'Imu relativa alla seconda casa, con l'agevolazione prevista nei casi in cui l'immobile viene concesso in comodato tra parenti di primo grado (dai genitori ai figli). L'assessore alle Finanze, Pippo Midili ha altresì reso noto che "rispetto allo scorso anno è rimasto invariato il tributo relativo allo smaltimento dei rifiuti, la Tares che oggi si chiama Tari, e che non subirà alcun aumento contrariamente a quanto qualcuno aveva sostenuto nelle scorse settimane". Anzi - spiega Midili - "poiché il calcolo per le seconde case avverrà a metro quadro, i contribuenti avranno una riduzione dei costi rispetto al 2013. Mantenute anche le esenzioni totali per i pensionati con reddito minimo e per i disoccupati, oltre alla riduzione del 20 per cento per i nuclei familiari con portatori di handicap. Le stesse esenzioni e riduzioni sono applicate anche sulla Tasi". Definito, con provvedimento del commissario straordinario, il canone concessorio non ricognitorio, una nuova entrata patrimoniale per le casse comunali che non graverà sui cittadini ma solo sulle aziende che utilizzano il suolo pubblico pertinente alle strade di proprietà dell'ente per scopi commerciali con fini di lucro. L'esempio classico è quello dei sottoservizi di luce e gas, ma anche le reti tecnologiche (fibre ottiche e telecomunicazioni). Saranno tenuti al pagamento il concessionario o, in mancanza, l'occupante di fatto, anche se abusivo. Le occupazioni realizzate al di fuori della sede stradale - evidenzia la norma - sono comunque considerate come effettuate entro i limiti delle fasce di rispetto stradale e pertanto assoggettate al pagamento del canone. Sino ad oggi, nonostante i continui "tagli" al manto stradale, mai ripristinato e quasi sempre rattoppato, a parte la necessaria autorizzazione, nessun altro onere veniva chiesto alle società che gestivano questi servizi (telefonia, luce, gas). D'ora in avanti invece a parte l'eventuale danno, si pagherà una tassa.