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Provincia di Messina, «sforato» il patto di stabilità

MESSINA. La Provincia approva il bilancio di previsione 2014 ma non ha rispettato il Patto di Stabilità per l'anno 2013. In corso le sanzioni. È quanto l'ente lascerà in dote ai futuri Liberi Consorzi che prenderanno il posto delle attuali Province dopo la decisione della Regione di abolirli. Il commissario Filippo Romano, con i poteri del Consiglio, ha dato il via libera alla manovra finanziaria insieme al pluriennale 2014/2016. Il totale complessivo tra Entrate e Uscite a Palazzo dei Leoni è pari a 105.040.245,75 euro. L'avanzo di amministrazione (non c'è invece disavanzo) è di 12.402.315 euro. Tra i numeri da sottolineare ci sono le Entrate Tributarie pari a 41.892.000 euro, da contributi e trasferimenti di Stato, Regione e altri enti pubblici 12.931.412 euro, le Entrate da alienazioni e riscossione crediti 18.097.030,17 euro. Le Spese correnti dove insiste anche la voce Personale sono 63.584.096, le Spese in conto capitale 22.176.418,13 euro. Il Collegio dei revisori dei Conti, composto dal presidente Francesco Cannavò e dai componenti Diego Perrone e Giuseppe Gervasi, ha dato parere favorevole al documento. Per la gestione dell'anno 2013 i Revisori scrivono che: «Pur se improntata al rispetto dei limiti di saldo finanziario disposti dall'articolo 31 della legge 183 del 2011 ai fini del patto di stabilità interno non ha raggiunto tale obiettivo per i seguenti motivi: sono state impegnate nell'esercizio notevoli spese dell'ufficio legale a seguito di accordi transattivi con numerosi legali e all'esatta quantificazione delle parcelle pregresse da saldare, sono stati effettuati pagamenti in conto capitale, il cui mancato pagamento avrebbe certamente creato gravi danni economici alle imprese». Per l'anno in corso le sanzioni sono: «Assoggettamento a una riduzione del "Fondo sperimentale di riequilibrio", divieto di impegnare spese di parte corrente in misura superiore all'importo annuale medio dei corrispondenti impegni effettuati nell'ultimo triennio, divieto di ricorrere all'indebitamento per finanziare gli investimenti, divieto di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale compresi Co.co.co. e di somministrazione, obbligo di procedere a una rideterminazione delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza».

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