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Capo d'Orlando, «Non cedette lo spinello»: un giovane assolto

CAPO D'ORLANDO. Il Tribunale di Patti, in composizione collegiale, Presidente Lazzara, consiglieri Molina e Rigoli, hanno mandato assolto perché il fatto non sussiste Cambria Zurro Gaetano Calogero, classe 1988, residente a Capo d’Orlando. L’ imputato era stato rinviato a giudizio poiché, secondo l’accusa, aveva ceduto ad un minore di appena 14 anni uno spinello del peso di grammi 1 per la somma di 7 euro. Il fatto era avvenuto a Tortorici il 21 settembre del 2010. Il procedimento a carico di Cambria, già noto alle Forze dell’Ordine, era scaturito da una segnalazione pervenuta alla Stazione Carabinieri di Tortorici da parte di una donna del posto che aveva visto il giovane nascondere vicino la recinzione della vecchia fonderia delle campane, in contrada Largo Calagni, un involucro. Insospettita, la signora aveva avvisato i militari che avevano rinvenuto del trinciato vegetale il cui odore era inequivocabilmente di cannabis, come poi dimostrato dal narcotest. Sul posto, poco dopo, era giunto Cambria con un minore ed entrambi venivano portati in caserma dove il quattordicenne metteva a verbale di aver corrisposto all’imputato 7 euro per la cessione dello spinello. L’accordo tra i due si era perfezionato poche ore prima del rinvenimento dello stupefacente. Durante il dibattimento, però, il minore ha negato quanto dichiarato in precedenza sostenendo di aver incontrato il Cambria lungo la strada che conduceva presso la vecchia fonderia ed insieme si stavano recando presso l’abitazione ubicata nelle immediate vicinanze. Il minorenne ricordava di aver sottoscritto solo un verbale di perquisizione ma non rammentava quanto dichiarato ai militari negando con decisione che Cambria gli avesse mai offerto o ceduto a qualsiasi titolo stupefacente. Quindi ha sostenuto che dopo essere stato convocato in caserma era andato via con una parente che nel frattempo era stata contattata. Il Tribunale, ha quindi deciso di ascoltare anche la nonna del minore per comprendere se alla stessa il ragazzino avesse confidato quanto realmente accaduto, ma nulla è emerso dalla sua deposizione a carico dell’imputato. Il Pubblico Ministero ha quindi sollecitato il Collegio giudicante ad acquisire ai fini di prova il verbale di sommarie informazioni rese dal minore nel corso delle indagini ritenendo che il quattordicenne fosse stato minacciato per ritrattare. A tale richiesta si è opposto, però, il difensore dell’imputato, l’avvocato Nunziatina Armeli, richiamando i passaggi della deposizione del minore da cui è emerso che non vi erano elementi concreti per ritenere che il teste fosse stato sottoposto a violenza o minaccia affinché deponesse il falso. Accolta l’opposizione del legale, a seguito della quale il verbale di sommarie informazioni non è stato acquisito quale prova a carico del Cambria che è stato assolto per insussistenza del fatto. Se. Gr.

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